Kokedama, quando i fili sono un tutt’uno con le piante

Kokedama: l’arte orientale che ha preso il posto del bonsai. Meno impegnativo ma spettacolare allo stesso modo, vuoi provare a realizzarne uno? Seguimi.

Kokedama, quando i fili sono un tutt'uno con le piante
fili e uncinetto (Canva-Orizzontenergia.it)

Che cos’è il fascino dell’oriente! E’ un tutt’uno con il Creato e l’ingegno porta a nuove scoperte che lasciano senza fiato. Il kokedama ha sapore antico ma sempre moderno. Una vera arte giapponese che unisce una tecnica non sempre semplice, al verde che ci circonda. Devo ammettere che, quando l’ho visto per la prima volta, mi sono lasciata incantare da un video su YouTube, sulla sua realizzazione.

Andiamo a scoprire nel dettaglio a cosa mi sto riferendo. Innanzitutto il nome significa palla o perla di muschio e si riferisce ad una specie di coltivazione. A prima vista potrebbe sembrare un bonsai che ha una cura più meticolosa, ma non è affatto così. Forse adesso state andando un po’ in confusione ma cercherò di essere il più chiara possibile.

Avete presente quando le vostre nonne, o una zia particolarmente capace, si mette a lavorare ai ferri o all’uncinetto? Bene, tenete in mente questo tipo di lavorazione così vi sembrerà tutto più chiaro. In pratica si tratta di una pianta che invece di radicare in un vaso, cresce in una palla di terra tenuta ferma da un nylon o spago avvolto su di essa e poi appesa in un punto della casa o della veranda.

È da poco sorta l’idea di decorare al meglio questi fili che mantengono compatto questa palla di terra coltivata. Per caso vuoi sperimentare anche tu? Non è difficile e potresti iniziare a fare il lavoro all’uncinetto e poi tenerlo da parte quanto c’è la composizione finale.

Kokedama: fili, piante e uncinetto, l’arte giapponese che strabilia

fili e uncinetto
Preparazione del Kokedama(Canva-Orizzontenergia.it)

Ci sono degli artisti bravissimi a combinare il filo del macramè con questi vasi fuori vaso. Non bisogna essere per forza esperti, potete farvi insegnare a compiere il punto base che sarebbe la catenella. Io l’ho fatto e vi rivelo come. Non mi ritrovo il lavoro finito in quanto è stato un regalo, ma sono certa che prenderete spunto dalle foto che ho pubblicato.

Se già avete qualcosa in casa va bene, altrimenti dovete recarvi in una merceria e acquistare del filo che può essere anche di lana pesante e possibilmente doppio. Ci sono in commercio anche quegli uncinetti che sembrano grandi come penne che faranno al caso vostro. Vi anticipo che la spesa sarà davvero minima; all’incirca potreste stare fra i 5/7 euro totali.

Prendete il filo in una mano e con l’uncinetto nell’altra, fate un nodo, dopo sovrapponete i vari punti procedendo fino a quando non arrivate alla lunghezza desiderata. Io l’ho fatta di 90 cm. Sbirciate sulla rete per acquisire le prime nozioni del punto catenella a uncinetto. Fatene più fasce alla fine unitele e, con lo spago, fermatele ad un’altezza dalla base di circa 20 cm.

A questo punto andate in un vivaio, e scegliete una piccola piantina che può essere una pansè, un ciclamino di quelli che profumano di più, o anche un piccolo tronchetto della felicità che sta per nascere. Coinvolgi il venditore e fatti aiutare a svuotare il piccolo vasetto. Ora con le mani provate a formare una palla con quel po’ di terreno che è venuto fuori.

al posto del bonsai
Kokedama sospesi (Instagram-Orizzontenergia.it)

Io l’ho fatto da sola ma prima ho bagnato un po’ le mani in modo da modellare il terriccio. Dopo l’ho appoggiato in un piatto di plastica e l’ho fatto lievemente asciugare. Ora vediamo di portare tutto a compimento; aprite a raggiera il mazzetto di filato, che avete già composto, inserite al centro, dove c’è il fermo con lo spago per intenderci, la palla di terra con il fiore che avevate messo a seccare dolcemente.

Unite in alto tutti insieme i vari filati: immaginate come doveste chiudere i petali di un fiore e legate. Ecco pronto il vostro Kokedama casalingo e personalizzato che, vi assicuro, farà rimanere pieni di curiosità i vostri amici ad iniziare dalla nonna che non credeva di avere un nipote così dotato nello sferruzzare.

Siamo pieni di sorprese quando la curiosità viene solleticata a buon fine. Vi è riuscito bene il lavoro? I più fortunati potrebbero avere dato vita ad una pianta che non appassisce mai. Allora siete pronti per mettervi all’opera con un altro? Anch’io. Vediamo un po’, stavolta scelgo di confezionarne uno giallo… come il sol Levante!

Gestione cookie