Una scelta sempre più vagliata ed in grado di salvare centinaia di vite, stanno arrivando anche in Italia
La presenza dell’uomo sul pianeta terra non è stata di certo silenziosa e pacata, con l’urbanizzazione sempre maggiore ed una rete di collegamenti a 360 gradi che hanno favorito il nostro sviluppo a discapito di quello di animali che avevano da sempre abitato i nostri luoghi. Una delle peculiarità del regno animale è la migrazione, un tassello fondamentale per molte specie che solo con questo sistema sono in grado di raggiungere cibo, acqua o luoghi di riproduzione.
Per anni le esigenze di questi animali sono state sottovalutare e questa situazione ha portato a profondi cambiamenti nella popolazione di questi ultimi. Un esempio lampante è quello delle antilocapre americane, gli erbivori più veloci d’America che negli ultimi 10 anni hanno subito un decremento di circa l’80% proprio a causa degli ostacoli che hanno impedito la loro libera migrazione.
Per sopperire a queste problematiche stanno però nascendo sempre più corridoi ecologici, una sorta di autostrade per animali presenti in molte parti del mondo.
Questi particolari corridoi sono sempre più frequenti ed in grado di salvare vite, non solo di animali ma anche umane. Uno scontro in autostrada con un cervide, un cinghiale, un orso o qualsiasi altro animale, infatti, potrebbe non essere mortale solo per la povera ed incolpevole bestia ma anche per lo sfortunato guidatore.
Fare in modo che le strade siano attraversabili in sicurezza dagli animali, quindi, è uno stratagemma dalla duplice utilità che molti comuni hanno deciso di utilizzare, anche se le “autostrade per animali” al momento sono davvero poche.
Realizzare questi corridoi non è un’operazione semplice e richiede una profonda conoscenza delle specie coinvolte, delle loro esigenze e delle loro abitudini migratorie. Si tratta di combinare scienza, urbanistica e biologia in un’unica soluzione e tutti questi fattori giocano un ruolo cruciale nella definizione di un corridoio ecologico efficace.
L’implementazione di questi corridoi ha tuttavia mostrato risultati sorprendenti in diverse parti del mondo dove, in alcuni casi, le popolazioni animali precedentemente in declino a causa dell’isolamento hanno iniziato a mostrare segni di recupero straordinari. In altri, invece, specie che non si vedevano da anni sono riapparse, testimoniando l’efficacia di queste strutture.
Quel che è certo è che uno sguardo attento a questo aspetto della vita animale è diventato un obbligo. Così come la connessione con altre zone è fondamentale per il nostro sviluppo, ancor più fondamentale lo è nel regno animale e, con la giusta strategia e soprattutto la giusta volontà, il raggiungimento di interconnessione vicendevolmente efficace è davvero possibile e rappresenterebbe un passo significativo verso un futuro in cui uomo e natura possano coesistere in piena armonia.