Ormai, sempre di più, si parla della prospettiva inevitabilmente di una transizione ecologica: avete mai pensato dell’uso dei fondi di caffè?
Non è certo un mistero che ormai sempre di più ci stiamo tutti quanti avvicinando, in modo inevitabilmente e come fosse un imperativo morale, a una necessaria e quanto mai tempestiva svolta ecologica. Gli effetti del cambiamento climatico, d’altronde, diventano ogni giorno sempre più presenti tra noi, più vividi e soprattutto vicini: insomma, se fino a qualche tempo fa ci sembrava qualcosa di cui dover essere consapevoli ma pur sempre lontano, ad oggi le cose sono cambiate e anche di molto.
Basti pensare a tutti gli eventi estremi che sono nel corso di quest’anno, che ricordiamo essere solo alla sua metà, hanno colpito il nostro Paese: dai territori in fiamme per settimane, fino alle vere e proprie alluvioni che hanno messo in ginocchio il Nord Italia. E questo, come ben sappiamo, in realtà non rappresenta altro che la punta di un iceberg molto più di grande e di forse ancora non abbiamo piena consapevolezza. Proprio per questo motivo: intervenire, riciclabile e adoperarsi per una transizione ecologica sono diventati dei veri e propri imperativi morali per tutto noi.
Incredibile, usare i fondi di caffè per gli edifici
Proprio per quanto riguarda l’importanza attuale che ricopre la possibilità di una transizione ecologica per una nostra sopravvivenza e anche un maggiore equilibrio di quello che ci circonda, si parla ormai sempre di più dell’utilizzo delle cosiddette rinnovabili. Ma soprattutto, sono sempre di più gli usi atipico ma in un certo senso “salva vita” di ciò che ci circonda per poter dare una seconda esistenza più ecologica al nostro stile di vite: in particolare, dunque, oggi vogliamo parlare dei fondi di caffè.
Pare infatti che, se ondò una ricerca messa in atto da alcuni ingegneri australiani, ci sia un metodo molto efficaci di riutilizzare i fondi di caffè proprio per poter realizzare un economia circolare. Sembra incredibile, ma proprio attraverso di loro infatti, e soprattutto sfruttando la cosiddetta pirolisi, si potrebbe riuscire a ottenere un ottimo materiale efficiente per l’edilizia.
Insomma, un metodo senz’altro interessante e potenziale per poter dare una seconda vita a tutti quei rifiuti organici di cui tutti noi ci circondiamo ogni giorno, e soprattutto per rendere più ecologico il settore dell’edilizia. Basti pensare che, proprio in questo modo, io team a caso di questa ricerca (il Royal Melbourne Institute of Technology) è riuscito a rendere il calcestruzzo molto più resistente, addirittura del trenta per cento. Per farlo, è stato necessario solo trasformare questi fondi in biochar tramite un basso importo di energia, l’assenza di energia e una temperatura di trecento cinquanta gradi.