Un aspiratore per le microplastiche delle spiagge: un brevetto innovativo che non intacca l’ambiente. Com’è fatto e come funziona
Piccole particelle, a volte minuscole, che rappresentano un vero flagello per il pianeta. Non solo tossiche ma difficili da degradarsi nel tempo, sono presenti negli oceani e soprattutto sulle spiagge. Parliamo delle microplastiche, il segno evidente di quanto importante sia l’impatto della vita dell’uomo sulla natura che negli ultimi anni è diventanto sempre più incisivo e preoccupante. Si tratta soprattutto di residui di plastica di grandi oggetti che nel corso dei decenni si sono spezzettati ma non scomparsi del tutto.
Da tempo si tenta di capire come eliminarle e forse ora si è arrivati ad una svolta grazie ad un aspiratore in grado di rimuovere le microplastiche dalle spiagge senza risucchiare anche la sabbia. Un traguardo che merita di essere studiato e analizzato. Vediamo di cosa si tratta nel dettaglio.
Il soffiatore per le microplastiche arriva dal Canada e precisamente dall’Università di Sherbrooke dove un gruppo di studenti di ingegneria meccanica ha messo a punto un sistema per ripulire le spiagge. Il lavoro è iniziato nel 2017 e ha preso in considerazione la zona di Kamilo Point, nelle Hawaii, particolarmente dilaniata dalle microplastiche ed oggi finalmente si è arrivati al risultato.
Per la progettazione della macchina gli studenti hanno collaborato con l’Hawaii Wildlife Fund (HWF), un’organizzazione impegnata nella pulizia delle spiagge dell’arcipelago. Fin da subito i primi test sono stati positivi: 104 chilogrammi di microplastiche raccolte solo in due settimane di lavoro senza intaccare la sabbia delle spiagge.
Come? Attraverso il sistema del galleggiamento: durante l’aspirazione sia microplastiche che sabbia vengono aspirate insieme e finiscono in un contenitore pieno di acqua. È qui che tutti i materiali, non solo plastica ma anche legno, sabbia a detriti, restano in superfice, galleggiando, mentre la sabbia si deposita sul fondo. Avvenuta la separazione, la sabbia viene “restituita” alla spiaggia ed i rifiuti adeguatamente trattati per essere riciclati.
Rispetto ai primi prototipi, oggi l’aspiratore è diventato più leggero e maneggevole per essere usato con più facilità ed è stata creata una società che si occupa del brevetto che se diffuso su larga scala potrebbe davvero cambiare le cose.