Avete mai sentito parlare dello chef che sembra cucinare la pizza su un vero vulcano attivo? Ma ci sono rischi per la salute?
Ormai lo sappiamo, il mondo della cucina e del cibo sta raggiungendo ogni giorno di più picchi sempre più inimmaginabili e che provano a mettere in atto quelle che potremmo descrivere come delle vere sfide con la natura. In particolare, infatti, oggi siamo qui per parlare di uno chef che senza dubbio sta cercando di scoprire quelli che sono i limiti della natura e soprattutto di superarli.
Insomma, per lui non esistono no e soprattutto non c’è davvero un freno per l’immaginazione. Stiamo parlando proprio di Mario David Garcia Mansilla: un cuoco che ha deciso di portare un’ansia specialità, ovvero la pizza, fino in Guatamela ma soprattutto in luoghi che vi lasceranno a dir poco senza parole.
Lo chef che cucina su un vulcano attivo, i rischi
Tutto parte da una domanda questo chef si è fatto: come ben sappiamo, infatti, quando si parla della pizza di qualità e del suo sapore, nella maggior parte dei casi si finisce per fare sempre la stessa discussione. Pizza al forno a legna o ancora elettrico? Secondo i più esperti, si tratta di una differenza impossibile da ignorare o anche solo da sottovalutare. Mansilla, però, ha voluto fare molto di più e soprattutto scoprire quale sarebbe stato il sapore di questo piatto amato in tutto il mondo se cotto sulla lava.
Sembra incredibile eppure è proprio così: è infatti lo chef ha subito aperto la sua prima pizzeria sopra uno dei vulcani attivi più conosciuti al mondo, ovvero il Pacaya. Proprio per questo motivo, ogni volta che riceve una prenotazione si arma di buona pazienza e soprattutto si rimbocca le maniche: pronto a trasporto ben trenta chili di ingredienti e attrezzature fino alla cima di questo vulcano. Basti sapere, per rendersi conto dell’ incredibilità di questo fenomeno, che il vulcano in questione erutta dalla bellezza di ventitré mila anni.
Tuttavia, è stata l’esplosione risalente al duemila dieci a fornire allo chef l’idea che gli ha permesso di diventare famoso in tutto il mondo. Dal duemila diciannove, dunque, ha cominciato la sua produzione di pizza a cottura vulcanica senza mai fermarsi o avere qualche ripensamento: ha senz’altro dell’incredibile, se si considera che parliamo di impasto cotti a circa ottocento gradi sulla pietra lavica.
Ovviamente, quella cucinata dallo chef è un tipo di pizza un po’ atipica e differente da quella tipicamente napoletana, viste anche le condizioni di cottura. Si presenta, infatti, come croccante all’esterno e morbida invece al suo interno, e di certo arrivare alla tecnica finale non è stato facile per lui. Ci sono voluti tantissimi tentativi è una notevole pazienza, oltre che la creatività: questa, però, di certo non gli è mai mancata.
Sicuramente, per finire, può rappresentare un vero e proprio rischio quello di cui vi abbiamo parlato: ci vuole infatti molta esperienza e soprattutto pratica, perché anche il più piccolo dei movimenti sbagliati potrebbe mettere in serio rischio la nostra salute. Nonostante questo, però, non sono evidenziati degli specifici rischi dovuti all’esposizione dell’aria che si respira vicino a un vulcano attivo.