Propagare la lavanda, una della piante più amate al mondo, non è difficile: vediamo cosa fare per realizzare una talea per moltiplicare la lavanda.
Realizzare una talea di lavanda è un ottimo metodo per propagare questa magnifica pianta, utilissima in tanti contesti, sia in casa che in esterno. La talea, come sappiamo, è una tecnica molte semplice che consiste nel prelievo di un rametto dalla pianta madre, la sua radicazione, e la nascita di una nuova piantina. È la tecnica migliore per moltiplicare facilmente una determinata pianta.
La lavanda, come accennato, è una delle piante più amate al mondo, e non è difficile capire il perché. Il suo profumo inonda i sensi, stimola il cervello, rievoca una sensazione di freschezza e di pace interiore. Inoltre, si tratta di una pianta di facile coltivazione, resistente e dalle notevoli proprietà terapeutiche. Si sfrutta sia in casa, per profumare gli ambienti, sia in giardino, come repellente per combattere gli insetti.
Per profumare gli ambienti di casa, oppure per profumare e colorare il proprio giardino, la moltiplicazione della lavanda è d’obbligo. Si tratta di una pianta fantastica, bella, affascinante, utile per vari scopi, come ad esempio l’oleolito di lavanda per profumare casa e per ritrovare la calma. Come si riescono a ottenere tante piantine indipendenti? È semplice, basta prelevare dei rametti dalla pianta madre e coltivarli, mettendoli a radicare.
Senza acquistare tante piantine diverse, spendendo molti soldi, possiamo colorare il nostro giardino di un viola intenso grazie alla moltiplicazione di una singola pianta madre. Tra l’altro, la moltiplicazione dalla stessa pianta permette una maggiore uniformità genetica, dunque garantendo piante dotate delle stesse caratteristiche. Le talee, di solito, si effettuano durante la primavera o in autunno, ossia le due stagioni ideali per la propagazione, quando non fa troppo caldo e quando non fa troppo freddo.
Si recide un rametto, dopo averlo scelto con cura (deve essere giovane, sano e robusto), lungo circa 15 centimetri, tagliando con forbici sterilizzate sulla chioma superiore, dove i rami sono solitamente più robusti. Una volta prelevato il rametto, basta eliminare le foglie nella parte inferiore, lasciando solo le foglie nella parte superiore, diciamo dalla metà in poi.
Si pianta il rametto in un vaso contenente un terriccio ben drenante e leggero, magari un mix di sabbia e torba, ma va bene anche la perlite, e si annaffia. È importante evitare i ristagni idrici, perciò bisogna fare attenzione con l’eccesso di irrigazioni. Il terriccio deve restare sempre leggermente umido, mai zuppo, per non far marcire le radici. Si può somministrare anche una leggera concimazione, per aiutare il rametto a sviluppare le sue radici.
Meglio evitare fertilizzanti troppo carichi di azoto. Visto che la lavanda è una pianta che ama il sole, meglio mettere il vasetto in un luogo luminoso, alla luce diretta del sole, per garantirne la crescita corretta. Quando il rametto avrà sviluppato un proprio apparato radicale e sarà diventato robusto, si potrò procedere al trapianto in un vaso più grande, oppure direttamente in giardino.
La lavanda si può far radicare anche in acqua, attraverso l’idrocoltura. In tal caso, al posto del vaso con il terriccio, si utilizza un vaso trasparente contenente ovviamente acqua. L’acqua deve essere sempre pulita, perciò deve essere cambiata ogni giorno. Le foglie superiori non devono entrare a contatto con l’acqua. In pochi passaggi, e con un poco di pazienza, si otterrà una nuova piantina.