Il caldo estremo e la necessità dell’aria condizionata. Scopriamo chi ha inventato il climatizzatore e come si è arrivati al sistema che conosciamo oggi
L’estate che sta volgendo al termine e che in questi giorni di fine agosto ci sta regalando già un assaggio di autunno, ha deciso di darci una tregua dal caldo afoso. Il 2023 è stato fino ad ora un anno tra i più caldi di sempre, con temperature bollenti e siccità a livelli mai visti. In casa, come in ufficio, soprattutto nelle grandi città, era impossibile non accendere il climatizzatore.
Una tecnologia moderna che con la modifica del clima è diventata sempre più urgente e necessaria a casa come in ufficio, un ausilio che aiuta a mitigare il caldo torrido, soprattutto quando a vivere negli ambienti sono bambini e persone anziane. Insomma, gli impianti hanno avuto molto da lavorare in questi ultimi mesi, ma noi oggi chi dovremmo ringraziare? Scopriamo chi ha inventato il climatizzatore e come si è arrivati agli strumenti che conosciamo oggi.
Si chiama Willis Haviland Carrier il padre dell’aria condizionata. Un ingegnere americano che a soli 25 anni ha inventato la prima macchina in grado di ridurre l’umidità in un luogo chiudo abbassando la temperatura. Noi parliamo di aria condizionata e climatizzatore ma il termine corretto usato dallo studioso è “condizionamento ad aria” che deriva dal termine inglese air conditioning.
Era il 1901 e dopo cinque anni di prove ed usi, il sistema è stato brevettato. Willis Haviland Carrier per mettere a punto la sua macchina ha usato il principio teorizzato, un secolo primo, dal chimico e fisico inglese Michael Faraday che aveva capito che se un gas veniva prima compresso e poi espanso diventava freddo, attuando un processo di raffreddamento.
Su questi principi sono nati i primi condizionatori. Il primo in assoluto è stato installato a New York e precisamente in una tipografia di Brooklyn il 17 luglio 1902 per risolvere dei problemi tecnici. Gli sbalzi di temperatura e di umidità, infatti, rendevano complicato il trattamento della carta e degli inchiostri. Visti i buoni esiti, in poco tempo, i condizionatori vennero usati anche per l’industria tessile e negli uffici per fare in modo che gli impiegati percependo il fresco aumentassero il proprio rendimento sul lavoro. Per l’installazione nelle case e nelle automobili bisogna attendere il dopoguerra.
Nel tempo c’è stata un progressivo aggiornamento che ha riguardato soprattutto i gas utilizzati per il raffreddamento. Quelli che venivano usati inizialmente, infatti, erano molto pericolosi. Si trattava di sostanze tossiche come clorometano e ammoniaca. Bastava la fuoriuscita dalle macchine per via di un guasto per diventare fatali. Dal 1928 sono stati inseriti i clorofluorocarburi, derivati dal metano con grandi capacità refrigeranti, non pericolosi per l’uomo ma decisamente dannosi per l’ambiente, sono proprio loro, infatti, i principali responsabili del buco dell’ozono.