Una foglia fotovoltaica che produce calore ha preso vita grazie al lavoro di un gruppo di ingegneri biochimici. Scopriamo maggiori dettagli dell’innovativo progetto.
In un momento storico in cui non sentiamo altro che parlare di cambiamenti climatici, si mettono in campo soluzioni di ogni tipo pur di ridurre il riscaldamento globale. Per raggiungere questo obiettivo, che è sempre più urgente, nascono nuove soluzioni per contenere la produzione delle emissioni, ormai incontrollabili.
In quest’ottica si muove il fotovoltaico, protagonista degli ultimi anni: i governi stanno spingendo verso questa modalità green di produrre energia, che crea elettricità tramite i raggi del sole. Per questo ci sono diverse agevolazioni per l’installazione di pannelli fotovoltaici sugli edifici, per renderli più sostenibili.
Ma questa non è l’unica possibilità per sfruttare le potenzialità del fotovoltaico, visto che si stanno studiando molte idee che ne sfruttano i vantaggi. Inoltre arrivano dei progetti per rendere più efficienti gli impianti e il loro funzionamento. Tra questi spicca una nuova creazione che ha come protagonista una foglia fotovoltaica e che rappresenta un’idea davvero all’avanguardia. Andiamo a scoprire nel dettaglio di cosa si tratta e come funziona.
Una foglia fotovoltaica che produce calore: in cosa consiste il progetto innovativo
Tra le novità a tema fotovoltaico, arriva una rivoluzionaria invenzione. Un gruppo di ricercatori dell’Imperial College London ha dato vita a una foglia fotovoltaica, diventata la star del momento. Gli ingegneri chimici hanno spiegato sulla rivista Nature Communications come funziona questa innovazione.
Il suo obiettivo è quello di fornire una soluzione a una criticità che si cela nei sistemi fotovoltaici: stiamo parlando della dispersione di energia residua che si crea nelle celle, generando un aumento della temperatura al loro interno e di conseguenza determinando un impatto negativo sulla loro efficienza termica.
Per dire addio a questa situazione problematica, il team di studiosi ha messo in campo la biomimetica, traendo ispirazione dalla struttura interna delle foglie e da come avviene il processo di traspirazione al loro interno. Nelle foglie l’umidità passa dalle radici agli stomi, ovvero i pori presenti nelle foglie – precisamente nella loro superficie inferiore – per poi diventare vapore che viene immesso all’esterno nell’atmosfera.
Imitando questo funzionamento, i ricercatori hanno dato vita alla foglia bionica creando con una struttura di traspirazione biomimetica, grazie all’ausilio delle fibre di bambù, che corrispondono alle fasce delle foglie, e delle celle idrogel, che fungono da celle vegetali.
La struttura della foglia fotovoltaica rende possibile lo scorrimento dell’acqua tramite un serbatoio staccato: in questo modo si rimuove il calore in eccesso che si accumula all’interno della cella. Secondo le prime sperimentazioni, questo meccanismo ridurrebbe di circa il 75% il calore che di solito si crea nelle celle fotovoltaiche, massimizzando così la loro efficacia e incrementando di conseguenza la produzione di energia.
