I funghi commestibili di settembre stanno spuntando. Da oggi tutti possiamo essere capaci di capire le distinzioni da quelli velenosi grazie ad una specie di calendario. Sbirciamo subito.
Si trovano in zone specifiche e non mancano nei disegni delle favole che i nostri genitori amavano raccontarci da piccoli. La conoscenza dei funghi commestibili di settembre sono interessanti e necessari per chiunque voglia approcciarsi a questo mondo e alla sua ricerca affannosa, per niente facile.
Guardiamo nel dettaglio cosa ci presenta il prossimo mese e quali leccornie della cucina tradizionale troviamo. Sussiste una sorta di calendario detto Fungario che informa chi ama questa specialità che arricchisce ogni primo e secondo piatto. L’inizio dell’autunno presenta dei capolavori.
Bisogna armarsi di pazienza, cestino e anche di libretto con tanto di permesso per inoltrarsi nei boschi e sottoboschi, tra foglie che cadono o secche, alla ricerca dei funghi della stagione. Altri è possibile reperirli anche ai piedi di qualche albero in aperta campagna. Le regole da osservare sono poche ma molto rigorose.
Funghi commestibili di settembre raccolti in un Fungario: ogni zona d’Italia presenta la sua eccezionale specialità
Come sappiamo, ogni stagione ha i suoi frutti prelibati, oltre al calendario dell’orto e della frutta esiste anche quello dei funghi commestibili di settembre chiamato Fungario. E’ un depliant che illustra la forma dell’organismo, che non si definisce né ortaggio e né pianta, e la zona dove cresce una determinata varietà.
Bisogna essere degli esperti perchè non tutti sono commestibili, per non avere spiacevoli sorprese sarà meglio documentarsi prima. Se siete fortunati, potete anche seguire un contadino nella ricerca, ma credo che sia una circostanza quasi unica: ognuno ha il suo posto segreto da non condividere mai.
Facciamo una panoramica sul Fungario ma vi consiglio apertamente di venirne in possesso perchè davvero completo di tutto ciò che cercate. Il re dei funghi commestibili di settembre, a mio parere, sono i Porcini. Tra non molto, nel paese accanto, si darà vita all’ennesima sagra e vi assicuro che c’è il botto per settimane.
I porcini sono curiosi: hanno un cappello ampio e sodo, un tronco ciotterello e sono di una squisitezza inconfondibile. Da gustare cotti o crudi sono un vero manicaretto della cucina del Mezzogiorno montuoso. Il Prataiolo è spesso presente nei negozi ortofrutticoli perchè si basa anche su coltivazioni.
La sua peculiarità è il colore bianco che a volte assume una tonalità crema. La caratteristica è quella di avere il cappello legato al gambo, sono piccoli e cucinati in modo versatile. La Mazza di Tamburo è impossibile non notarlo: ha varie dimensioni, e il suo esterno è granuloso e zebrato.
Gli Champignon sono molto usati in cucina ed hanno un gusto leggero, spesso fanno parte delle diete perchè hanno bassissime calorie. E’ una specie anche coltivata e pullula nei mercati. Il Gallinaccio è molto famoso e riconoscibile per la sua forma: la cappella ricorda la cresta di un gallo e il suo colore è senape.
I funghi commestibili non vanno confusi con quelli velenosi, belli o le false copie. Purtroppo ancora oggi tante persone rischiano intossicazioni perchè convinti di aver fatto un’ottima ricerca nei boschi. Diffidate dalle imitazioni.