La corsa all’ammodernamento delle abitazioni è scattata, l’intera Europa spinge verso ristrutturazioni Green, ma quanto costa l’ammortamento?
In economia aziendale, l’ammortamento è un processo contabile che ha lo scopo di ripartire in più anni il costo di un debito o di un rimborso. L’Europa si interroga su questo processo e sul peso che un eventuale debito o mutuo possano influire sull’economia di una famiglia. Nonostante tutto, si preme l’acceleratore sulle ristrutturazioni Green, per ammodernare la propria abitazione e renderla più sostenibile.
Le tempistiche per procedere alle ristrutturazioni di casa si accorciano e, una volta archiviata la stagione estiva, la rivoluzione Green ricomincia la sua corsa, presentando una bella stangata. La UE, infatti, ha deciso di affrettare i tempi per affrontare i lavori, e tutti i cittadini che vivono in abitazioni ormai obsolete devono provvedere al più presto alle ristrutturazioni necessarie.
Obiettivo emissioni zero: accelerata pazzesca sulle ristrutturazioni Green in Europa
Avevamo già parlato del problema enorme delle ristrutturazioni sostenibili in Europa, in particolare in Italia, dove due terzi delle case sono di vecchissima costruzione, e che andrebbero ricostruire dal principio. Un processo che sarà lunghissimo, e che sarà impossibile da portare a termine entro il 2030, ossia la prima tappa Green stabilita dalla Comunità Europea.
Ristrutturare milioni di case significherebbe generare un debito di proporzioni immani, non solo per le tasche delle famiglie, ma anche per le ditte di costruzione coinvolte, e per il Governo stesso. Tuttavia, l’obiettivo dell’Europa è ben definito: entro il 2050 bisogna raggiungere le zero emissioni, una missione difficile, che comporterà costi non indifferenti.
Entro il 2030, tutti gli edifici dovranno rientrare nella classe energetica E, nel 2033 si dovrà raggiungere la classe energetica D, e così via, fino al raggiungimento della classe A, la più sostenibile e meno impattante sull’ambiente. Un obiettivo nobile, ma che deve tener conto di tantissimi fattori. Ad eccezione degli edifici storici, di pregio artistico e delle seconde case, la UE preme l’acceleratore. In che modo?
Pianeta più green, nobile missione ma fitta di problematiche
A partire dal 2025 si dovranno iniziare i lavori di ristrutturazione, per poter raggiungere la classe E entro il 2030. Le case che non avranno raggiunto gli obiettivi previsti, non potranno essere vendute, acquistate o affittate. Almeno, per il momento, si prevede ciò. Certo è che, un’operazione del genere, comporta un costo enorme sulle spalle degli italiani.
Come accennato, la maggior parte degli edifici in Italia è fermo ancora alla classe energetica G. Oltre alla casa, però, occorre cambiare anche gli elettrodomestici e le caldaie. Dal 2029, infatti, saranno vietate tutte le caldaie a gas, ma è dal 2025 che entreranno in campo i primi incentivi per acquistarne di nuove. Stessa cosa per quanto riguarda i piani cottura a gas, da sostituire con quelli a induzione.
I piani a induzione fanno risparmiare molti soldi, sono maggiormente efficienti e più sicuri, ma anche in questo caso, necessitano di pentole adatte, dunque le famiglie dovranno acquistare nuovi utensili da cucina. La rivoluzione Green travolgerà tutta la sfera quotidiana, dal piano cottura, al frigorifero, dal condizionatore all’auto elettrica, e ovviamente l’intera struttura abitativa.
Ma quanto sarà l’ammortamento? Secondo le recenti stime, il costo di una ristrutturazione media si aggira intorno ai 50 mila euro per abitazioni di medie dimensioni, raddoppiando nel caso delle ville. Senza contare una media di 5 mila euro per l’acquisto di nuovi elettrodomestici. Insomma, dal punto di vista economico, la rivoluzione Green rischia di affossare milioni di persone.