Dalla Svizzera arriva una novità per il settore dell’edilizia grazie a un progetto importante con cui non si userà più il calcestruzzo. Scopriamo cosa comporta questo cambiamento e in cosa consiste la nuova innovazione.
Tra i settori più inquinanti in assoluto c’è l’edilizia, comparto responsabile di una grande quantità di emissioni prodotte ogni anno nonché di rifiuti, tanto che secondo i dati creerebbe circa il 30% degli scarti complessivi dell’Ue.
Pertanto negli ultimi anni si sta lavorato per invertire la rotta, trovando delle soluzioni sostenibili e nel segno del riciclo. In quest’ottica, gli studiosi stanno cercando di individuare dei modi per rendere il calcestruzzo riciclabile, trovando anche delle alternative.
Ed è proprio nell’ambito di queste ricerche che spunta una novità assoluta: tutto è partito dalla Svizzera, dove si è trovato un modo per contenere l’uso del calcestruzzo, tra i materiali più impiegati nell’edilizia, apprezzato per le sue caratteristiche quali resistenza, longevità e anche impatto estetico, ma non esente da ripercussioni sull’ambiente.
Vediamo nel dettaglio cosa è stato individuato in sostituzione al calcestruzzo: si tratta di un progetto all’avanguardia che rivoluziona il comparto dell’edilizia.
Dalla Svizzera, arriva una novità rivoluzionaria a tema edilizia, con cui si contiene l’impatto del calcestruzzo, trovando un’alternativa nel segno della sostenibilità. A individuare questa innovazione sono stati gli studiosi del National Centre for Climate Services NCCS di Zurigo, l’ETH, che hanno dato alla luce a un qualcosa di unico (scopri qui un’altra alternativa al calcestruzzo).
Si tratta di un’innovazione geniale con cui si sono create delle casseforme stampate attraverso la tecnica 3D e destinate agli edifici. Battezzata come FoamWork questo progetto dà vita a un’alternativa al calcestruzzo, rivoluzionando il settore dell’edilizia e riducendo di molto la sua produzione di Co2.
Questa soluzione, infatti, è riciclabile (qui ti abbiamo invece parlato di come riciclare i mattoni) visto che impiega una lastra di cemento che è prefabbricata e molto leggera, grazie a cui si può ridurre l’impiego del calcestruzzo fino al 70%. Questa è frutto di prodotti di scarto creati nelle centrali a carbone, che vengono riutilizzati grazie a un processo di trasformazione con cui diventano una particolare schiuma minerale. Il risultato è una soluzione di riciclo altamente performante, porosa e isolante.
Ma come funziona FoamWork? Basta porre all’interno di una cassaforma in legno gli elementi da stampare in 3D, la cui disposizione è pianificata da un software ad hoc. Ricorrendo a degli stampi, negli spazi vuoti si inserisce il materiale, avendo scarti zero. Gli elementi frutto della schiuma minerale e le cassaforme sono totalmente riciclabili, rappresentando un importante traguardo in termini di economia circolare.
FoamWork è quindi una soluzione innovativa e sostenibile che se si riuscirà ad applicare su larga scala permetterà di ridurre l’impatto dell’edilizia, il cui peso oggi si fa sentire sull’ambiente, essendo responsabile di circa il 7% delle emissioni di Co2 prodotte nel mondo.