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Rete elettrica nazionale, come arriva l’energia nelle nostre case

Conservare l’energia è difficile, ma come fare a gestire domanda e offerta per minimizzare gli sprechi?

rete elettrica (screen videoyoutube-geopop)-Orizzontenergia.it

Quando si parla di energia non stiamo di sicuro parlando di tirare su un interruttore e accendere la luce, così come qualcuno magari immagina. Dietro questo semplice gesto, infatti, si nasconde un mondo fatto di equilibri delicati da gestire giornalmente nella maniera più efficace.

Produrre energia significa anche consumare energia, visto che quella non consumata finirebbe inevitabilmente dispersa. Uno spreco che al giorno d’oggi nessuno può permettersi ma è chiaro che per gestire una tale condizione senza avere evidenti doti di precisione del futuro non è cosa facile.

Dietro la corrente che illumina o rinfresca le nostre giornate, vi è nascosto un intero mondo in cui il “dispaccio” risulta essere il direttore di un orchestra costretta a suonare ogni giorno melodie diverse ed a farlo nella maniera più vicina alla perfezione possibile, ma come accade tutto questo?

Energia elettrica Nazionale: Un’intricata danza che porta la luce nelle nostre abitazioni

produzioe energia
(screen videoyoutube-geopop)-Orizzontenergia.it

Il concetto di produzione e spaccio dell’energia elettrica nazionale è molto ampio anche se questo prodotto, ormai da centinaia di anni nelle nostre vite, è diventato un protagonista quasi invisibile e scontato. A spiegare cosa vi è dietro la corrente che esce dalle nostre prese di casa, tuttavia, ci hanno provato i divulgatori di Geopop, famoso canale che si occupa di spiegare in modo semplice i vari aspetti di tutto ciò che ci circonda.

Quando accendiamo una luce, un elettrodomestico o quando utilizziamo il nostro cellulare, stiamo consumando energia elettrica, semplici azioni quotidiane che nascondono un mondo complesso andando ad indagare alla fonte, dove questa energia viene creata. Il problema principale dell’energia è la sua deperibilità, anche utilizzando enormi batterie, infatti, sarebbe impossibile immagazzinare quantità di energia tali da soddisfare la domanda e rendere la produzione comoda e prova di sprechi.

Per questo motivo quando si parla di gestione dell’energia stiamo parlando di un meccanismo delicato che va gestito in maniera perfetta per non fare crollare l’equilibrio tra richiesta di energia e fornitura. In questa grande danza ogni movimento deve essere sincronizzato alla perfezione, partendo dalle centrali elettriche arrivando al consumatore, prevedere quale sarà la domanda di energia e programmare la produzione è chiaro come non sia cosa facile ma ad occuparsene è un organo preciso, ovvero il dispacciamento.

Questo organo è appunto responsabile di monitorare e regolare la produzione di energia, in alcuni casi prevedendo quella che sarà la domanda degli utenti. Questo diretto d’orchestra è fondamentale per evitare che vengano consumate risorse inutili nella produzione di energia che non verrebbe utilizza oppure il caso contrario, cioè produrre meno energia di quella che serve creando blackout in tutto il paese.

Entrambe le situazioni sarebbero scomode ed avrebbero un impatto economico o ambientale non indifferente. Dopo aver deciso la quantità di energia da produrre il tutto si fa più “semplice” e ad occuparsi della ramificazione sul territorio è Terna, società di grande distribuzione che gestisce oltre 75 mila chilometri di linee elettriche e 26 interconnessioni con l’estero.

trasmissione energia elettrica (screen videoyoutube-geopop)-Orizzontenergia.it

A questa società è affidata la trasmissione e la grande distribuzione dell’energia per far sì che questa arrivi all’utente finale passando per le cabine primarie, cabine che segnano proprio il punto di confine dalla fase di trasmissione, ovvero spostamento dell’energia sul territorio, a quella della distribuzione, che avviene trasformando l’energia ad alta tensione in energia utilizzabile dall’utente finale.

Solo in questa fase entrano in gioco le compagnie elettriche che conosciamo che si occupano della gestione dei consumi dell’utente finale. Quella che entra nelle nostre case, quindi, è solo il frutto di tanto lavoro inimmaginabile che avviene a monte, un lavoro che permette ben pochi sbagli.

La rete elettrica nazionale è una macchina complessa ma affascinante allo stesso tempo, una rete fatta di organi che lavorano incessantemente per garantirci di poter contare sulla potenza dell’energia elettrica. Ovviamente questa complessità è abbattibile solo in un modo, ovvero producendo e stoccando da soli l’energia che ci serve.

È chiaro che l’autoproduzione si staglia come un faro per limitare i passaggi ed abbattere quindi sia gli sprechi che i costi e, proprio per questo, i governi di tutto il mondo stanno spingendo forte in questo anni su questo tema. Nel nostro piccolo possiamo fare il nostro cercando di sposare questa via ovunque sia possibile, sfruttando il potere del vento, del sole o addirittura del mare per produrre energia in loco e rendere tutta questa catena di distribuzione sempre meno fondamentale.

Mariano Orlacchio

Mariano Orlacchio nasce a Anzio nel 1990 conseguendo il diploma di maturità scientifica ad indirizzo scientifico tecnologico. Sin da piccolo si appassiona allo sport e alla scrittura. Con gli anni la sua estrema curiosità l’ha portato ad informarsi sempre di più nell’ambito sportivo e nel giornalismo conseguendo il tesserino professionale da pubblicista.

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