C’è chi crede che gli incendi favoriscano il territorio, ma la verità potrebbe essere davvero più drastica del previsto
Soprattutto a fine estate, purtroppo, gli incendi diventano un grande classico nella nostra penisola. Non è un caso che siano quasi sempre le stesse regioni a bruciare e questo è dovuto alla radicata convinzione popolare di alcuni luoghi che gli incendi facciano bene al territorio. Senza dubbi la cenere lasciata dietro di sé da un incendio può fertilizzare il terreno e favorire la crescita di nuova erba ma, in fin dei conti, il prezzo da pagare non vale mai il risultato ottenuto.
Le conseguenze di un vasto incendio, infatti, sono indescrivibili ed in grado di ledere all’intero pianeta in termini di riscaldamento globale. È incredibile quanto anche un solo incendio sia in grado di influire e proprio per questo bisognerebbe fare moltissima attenzione ed informazione al riguardo. Alcuni test hanno rivelato quale sia il vero prezzo da pagare dal pianeta dopo ogni incendio ed i risultati sono da non credere!
Incendi e riscaldamento globale: Una sinistra scoperta appena fatta dagli scienziati
Da moltissimi anni ormai, diversi team di ricerca si sono adoperati e continuano ad adoperarsi per scoprire la simbiosi tra incendi e riscaldamento globale e gli ultimi dati hanno rivelato una situazione drammatica. In tutto il mondo sono centinaia gli incendi che devastano foreste e praterie ogni anno ed il loro aumento è dovuto non solo alla mano dell’uomo ma anche ad una reazione a catena che potrebbe essere incontrollabile.
I cambiamenti climatici, infatti, alimentano ogni anno sempre più incendi che si rivelano anche sempre più devastanti. Accendere un fuoco 100 anni fa non avrebbe di sicuro generato conseguente come lo è farlo oggi, ed è per questo che tradizioni così antiche quanto deleterie dovrebbero essere abbandonate immediatamente.
Al di là di quel che potrebbe sembrare, infatti, non è il fuoco stesso a riscaldare l’atmosfera in maniera drastica ma sono i fumi generati a sortire questo effetto. Queste particelle in sospensione, infatti, sono in grado di trattenere la radiazione solare in maniera esponenziale, favorendo un innalzamento netto della temperatura globale.
Osservando il cielo durante un incendio si possono distinguere diversi tipi di fumo, alcuni pennacchi sono più scuri, densi e ricchi di particelle che assorbono la radiazione solare ma, più o meno da sempre, si è creduto che i pennacchi di fumo più chiari fossero meno problematici, poiché composti da particelle organiche in grado di disperdere la luce solare, operando quasi come un antidoto all’effetto serra.
Questa convinzione è stata però rivoluzionata dopo un’attenta analisi condotta dalla McKelvey School of Engineering che ha svelato come il fumo bianco lungi dall’essere innocuo come si pensava visto che possiede particelle che, pur essendo chiare, assorbono ugualmente la radiazione solare. Queste particelle minuscole e con un diametro misurabile in nanometri, pur essendo meno potenti delle loro controparti scure, sono presenti in quantità quattro volte superiore, rendendo di fatto i loro effetti molto simili.
Se questi dati fossero integrati nei modelli climatici si potrebbe constatare come gli incendi abbiano un impatto sul riscaldamento globale molto più significativo di quanto previsto in precedenza. L’effetto cumulativo delle particelle del “dark brown carbon” e dei tradizionali pennacchi scuri rappresenta una minaccia ancora più grande per l’equilibrio climatico del nostro pianeta, una minaccia impossibile da sottovalutare ancora.
Quel che è chiaro è che l’umanità si trova difronte ad un bivio importantissimo, il riscaldamento globale è causa di incendi sempre più frequenti, e gli incendi sono causa fondante dell’aumento del riscaldamento globale. Continuando di questo passo, quindi, ci saranno ben poche vie di uscita e potremmo accorgercene quando ormai sarebbe troppo tardi.
Aumentare la coscienza collettiva sulla pericolosità degli incendi e favorire una politica attenta ed in grado di agire tempestivamente è un obbligo morale, le possibilità di lasciare ai nostri figli un mondo vivibile, infatti, si assottigliano sempre di più ed il nostro pianeta non è in grado di attendere oltre.