In Cina un violento uragano si è abbattuto sulla città, le immagini della devastazione creata sono sconcertanti
Negli ultimi anni stiamo assistendo con sempre maggiore frequenza a fenomeni climatici di sempre maggiore devastazione. La potenza della natura sembra decisa a mostrarsi in maniera sempre più spiccata e la colpa di tutto ciò è dovuta al cambiamento climatico. Il riscaldamento globale dovuto ai gas serra emessi negli ultimi decenni ha aumentato l’energia potenziale delle tempeste e l’ultima abbattutasi sulla Cina è l’ennesima testimonianza.
In questi giorni il ciclone Saola ha devastato intere regioni ed in rete sono circolate diverse immagini di persone quasi portate via dal forte vento. I venti hanno fatto registrare velocità di oltre 200 km/h ed hanno messo in ginocchio città intere scatenando una risonanza in tutto il mondo.
La natura sembra più che mai decisa a dimostrare la sua forza, soprattutto negli ultimi anni e, mentre la Cina era ancora scossa dall’ultimo tifone di nome Haikui, che ha colpito con venti di oltre 150km/h, un altro mostro meteorologico si è affacciato sul paese colpendo la città di Hong Kong, Shenzhen ed altre importanti capitali della Cina meridionale.
Le città che si sono trovate sulla linea di passaggio del ciclone Saola sono state messe in ginocchio da venti di oltre 20pkm/h, venerdì sera è stato registrato il punto di allerta maggiore proprio su Hong Kong e le autorità sono state costrette a diramare un allerta riservato a situazioni davvero drastiche che, dalla fine della seconda guerra mondiale, è stato emesso solo 16 volte.
Uno degli aspetti meno usuali dell’allerta diramato dalle autorità cinesi è stato, però, il divieto di uscire di casa emesso nei confronti di coloro che pesassero meno di 50 kg. Un divieto che potrebbe far sorridere ma che, in verità, racconta la drasticità della situazione di venerdì. Una notte sicuramente movimentata in cui oltre 900.000 persone sono state evacuate e più di 80.000 pescherecci sono dovuti rimanere in porto.
Un evento che ha segnato il paese ma che poi è tornato sotto controllo già nella giornata di sabato. Quel che resta è comunque la dimostrazione di come la mano dell’uomo stia agendo contro se stesso, favorendo situazioni come questa in maniera sempre più frequente. Quel che possiamo fare è prepararci al peggio e minimizzare le perdite con piani ben studiati per affrontare situazioni del genere.
Probabilmente nei prossimi anni assisteremo ancora ad eventi di questa portata, soprattutto se non inizieremo a studiare piani concreti per ridurre le emissioni ed abbassare la temperatura del pianeta. Adesso, mentre la Cina si lecca le ferite dai danni causati da Saola, il mondo intero non può che rifletter sulla fragilità dell’esistenza umana di fronte le forze della natura e sulle sfide che, purtroppo, ci si pareranno davanti per il futuro.