L’energia idroelettrica è in stallo in Italia: molti impianti del Bel Paese devono essere modernizzati, per dare un nuovo slancio al settore.
In un momento storico in cui non sentiamo altro che parlare di cambiamenti climatici, a livello mondiale si agisce per contenere le emissioni prodotte. Per farlo si cerca di dire addio al ricorso dei combustibili fossili, trovando delle altre opzioni: su questa scia si punta molto sulle fonti alternative, con cui produrre energia verde. Anche in Italia si sta percorrendo questa strada, tanto che sono stati creati dei bonus ad hoc per incentivare l’suo delle fonti energetiche a zero emissioni.
In particolare si gioca la carta del fotovoltaico e a dimostrarlo è la diffusione degli impianti fotovoltaici e degli incentivi in merito alla loro installazione.
Ma per ridurre la Co2 prodotta non ci sono solo i sistemi che sfruttano l’energia del sole per creare elettricità. Anche quelli idroelettrici sono molto efficaci: si tratta di impianti grazie ai quali si dà vita a energia rinnovabile e pulita, sfruttando grandi quantità di acqua in movimento.
Nota anche come idraulica, l’energia idroelettrica si basa su enormi masse di acqua che si muovono in dighe, canali e ponti: il moto della loro caduta realizza dell’energia cinetica che viene trasformata in elettricità.
In Italia, questa tecnologia nel segno della sostenibilità viene usata da anni. Fonte rinnovabile più antica del Bel Paese, tuttavia oggi il settore è un po’ arenato, tanto che necessita di un processo di modernizzazione.
Sono circa 4,783 gli impianti idroelettrici funzionanti in Italia, la cui potenza totale è pari a 21,8 Gw. Il problema di queste strutture sta nel fatto che sono molto vecchie: basti pensare che circa il 70% ha più di 40 anni.
Proprio per questo sono necessari lavori di manutenzione nonché migliorie. D’altronde questi ultimi anni la tecnologia ha fatto passi da gigante e ci sarebbero molte possibilità di migliorare gli impianti idroelettrici italiani ormai fatiscenti.
Questa situazione non riguarda solo il contesto italiano. In generale un po’ ovunque il settore dell’energia idrica riporta il medesimo problema, avendo impianti ormai troppo antichi e non più così preformarti.
Sono quindi necessari nuovi investimenti per le ristrutturazioni e per dare così un nuovo slancio a questa fonte energetica alternativa, che potenzialmente avrebbe un grande ruolo nel processo di efficientamento energetico.
A disincentivare gli investimenti tuttavia è un problema che pesa in Italia. Le concessioni degli impianti nell’86% dei casi non saranno rinnovate e la loro scadenza avverrà in media nell’arco dei prossimi 10 anni.
A livello governativo è quindi necessario che vengano trovate delle soluzioni per dare maggiori certezze al settore, in modo che gli investimenti per modernizzare gli impianti idroelettrici siano appetibili, puntando anche sulla digitalizzazione e sull’ottimizzazione dei bacini.