La tecnologia dell’industria fotovoltaica è sempre in costante sviluppo, ma la scoperta del RoboMapper si preannuncia davvero rivoluzionaria.
Negli ultimi decenni assistiamo con costanza ad un mondo che, in ambito tecnologico, è sempre più votato all’approccio bio e alle fonti energetiche green. Tenendo sempre un occhio ben attento al risparmio energetico, gli impianti fotovoltaici sono sempre più diffusi, grazie alla loro comprovata efficacia.
In costante aggiornamento, l’industria fotovoltaica sta vivendo una rivoluzione grazie a un innovativo alleato tecnologico. C’è una piattaforma robotica di accelerazione dei materiali che sta trasformando la ricerca di nuovi semiconduttori, aprendo la strada a celle solari più efficienti e sostenibili: il RoboMapper.
Il RoboMapper sta davvero rivoluzionando la ricerca di nuovi materiali fotovoltaici, indicando la via verso un futuro più luminoso e sostenibile nell’industria dell’energia solare. La sua capacità di accelerare la scoperta di materiali altamente efficienti rappresenta un passo avanti significativo verso l’energia solare del futuro.
L’introduzione delle perovskiti ha ampliato in maniera notevole le prospettive nel settore dell’energia solare. Tuttavia, la vasta gamma di materiali fotovoltaici e semiconduttori emergenti ha reso la ricerca un compito impegnativo, sia dal punto di vista ambientale che in termini di tempi e sforzi richiesti.
In questo scenario, entra in scena il RoboMapper, un robot detective progettato da un team di ingegneri presso la North State University della Carolina.
Il RoboMapper rappresenta una svolta significativa nella ricerca di nuovi materiali fotovoltaici altamente efficienti. Uno dei suoi obiettivi principali è individuare materiali fotovoltaici in grado di creare celle solari altamente efficienti.
Il professor Aram Amassian, uno dei co-autori della ricerca intitolata “Sustainable Materials Acceleration Platform Reveals Stable and Efficient Wide Bandgap Metal Halide Perovskite Alloys,” ha sottolineato che il RoboMapper accelera la ricerca riducendo i costi.
Per dimostrare l’efficacia del RoboMapper, i ricercatori si sono concentrati sullo studio delle perovskiti e della loro stabilità, uno dei principali punti deboli di questa classe di materiali.
Secondo Amassian si è ora in grado di identificare rapidamente la composizione più stabile da un possibile insieme di leghe di perovskite. Il materiale identificato utilizzando RoboMapper si è anche rivelato più efficiente nel convertire la luce in elettricità nei dispositivi a celle solari. I risultati di RoboMapper, inoltre, sono stati convalidati dalle tecniche convenzionali.
Prima del RoboMapper, gli sforzi per automatizzare la ricerca solare si basavano su una sorta di catena di montaggio per la raccolta dati, con chip contenenti campioni che venivano testati uno alla volta.
Ma il RoboMapper è un passo avanti, posizionando dozzine di campioni su ciascun chip miniaturizzato grazie a moderne tecniche di stampa.
Questo approccio rende lo studio dei nuovi semiconduttori fotovoltaici quasi dieci volte più veloce rispetto alle attuali tecniche automatizzate, un progresso straordinario nel campo della ricerca solare.
Se il RoboMapper è l’ultimo ritrovato tecnologico, ci sono tuttavia soluzioni molto più alla portata per poter godere di un proprio impianto fotovoltaico. Anzi, questa soluzione è totalmente fai-da-te!