Una sorpresa bruttissima per l’Italia, lo scenario dell’Adamello è devastante
l’Italia possiede una bellezza unica data proprio dalla sua infinita diversità. Dalla sua punta più a sud in cui si respira un clima quasi africano, a quella più a nord dove i ghiacciai la fanno da padroni, esiste un mondo che rende la nostra penisola la più importante al mondo per biodiversità tra piante ed animali. Tutto questo però è davvero a rischio a causa dei cambiamenti climatici che sicuramente colpiranno più duramente paesi come il nostro, se non fosse per altro che abbiamo molto più da perdere che altri.
Una prima dura verità che purtroppo rispecchia le più infauste previsioni è già venuta a galla, parliamo dello scenario del ghiacciaio dell’Adamello, uno dei luoghi in cui di ghiacciato ormai resta ben poco. Questo palcoscenico naturale è da sempre stato dominato dal bianco-azzurro del ghiaccio che tuttavia ha lasciato il passo al grigio delle rocce ed il marrone delle pozzanghere. Per il simbolo più maestoso delle alpi sembra esserci poco da fare, lo scenario futuro, infatti, è ancora più tragico di così.
Le nevi perenni sono sempre più a rischio a causa dell’innalzamento della temperatura globale, per lo più dovuto ai gas serra immessi nell’atmosfera. Un processo pericoloso che, ovviamente, colpisce più duramente nazioni come la nostra che hanno molto da perdere.
La problematica maggiore è che da sola l’Italia può fare ben poco per contrastare questo processo di inaridimento che in questa estate è divenuto più palpabile che mai. Chi ha avuto la fortuna di vivere l’Adamello qualche decennio fa, ricorderà sicuramente tanto ghiaccio spesso e apparentemente invulnerabile, ma adesso queste distese sono solo un ricordo lontano.
Per chi decidesse di vivere l’Adamello in questo periodo le sorprese sarebbero tante, crepacci, pozze e roccia grigia hanno ormai lasciato il passo alla neve, uno scenario di desolazione che dimostra una verità che non avremmo mai voluto toccare con mano. Quest’estate in particolare ha fatto registrare picchi record sulla colonnina di mercurio, un dato sorprendente è infatti arrivato dalla Svizzera dove lo zero termico ha toccato quota 5253 metri, secondo valore più alto degli ultimi 70 anni.
Un campanello d’allarme che andrebbe ascoltato visto che non è solo l’Adamello a pagare le conseguenze. Anche il ghiacciaio della Marmolada o del Dosdè hanno mostrato segni profondi di sofferenza, anche se il ghiacciaio Mandrone sul’Adamello ha subito più di tutti con oltre 50 ettari di ghiaccio che sono spariti in soli 12 anni.
Ad impressionare più di tutto, infatti, è anche la velocità sempre maggiore con il quale il ghiaccio tende a sparire, con l’arretramento totale che ammonta a 330 metri di cui, incredibilmente, 139 soltanto nel 2022. Le implicazioni di tutto ciò non sono solo estetiche, ma avranno un impatto profondo sull’ecosistema locale e sulla futura disponibilità di acqua delle zone limitrofe.
Purtroppo gli scienziati al momento non sono ottimisti sul possibile recupero di questi ghiacciai viste le tendenze climatiche che portano ad evidenziare uno scenario drastico in cui posti come questo spariranno entro la fine del secolo in corso. È chiaro che non parliamo più di possibilità ma di una verità sotto i nostri occhi e per la quale dovremmo prendere in considerazione azioni tangibili, nella speranza se non di invertire ma almeno di rallentare questa pericolosa tendenza.