Un rituale arrivato alla sua 45esima edizione che fa molto discutere, è davvero necessario?
l’Italia è un paese ricco di tradizioni culturali più o meno antiche ed alcune di queste possono, alcune volte, essere davvero stravaganti. In un’epoca moderna in cui si fa strada una consapevolezza sempre crescente riguardo il rispetto dell’ambiente e delle sue forme di vita, tuttavia, alcune tradizione generano un dibattito acceso con una domanda ben precisa che continua a riecheggiare nell’aria. È veramente necessario sfruttare gli animali per il nostro divertimento?
Sono molti gli attivisti che continuano a cercare di fare luce sull’argomento ed emblematico è il caso del palio di Siena, manifestazione storica che continua a suscitare emozioni contrastanti anno dopo anno. Esistono però anche manifestazioni minori in grado di scuotere l’opinione pubblica e, una di queste, è il palio della granocchia, una corsa caratterizzata dalla presenza di rane in gara.
Quando si parla di manifestazioni culturali spesso gli animali sono protagonisti in scena, questo è anche il caso del Palio della Granocchia, una corsa cittadina che si tiene a Grosseto da ormai 45 anni e che sta diventando celebre per diversi motivi.
In questa manifestazione i partecipanti corrono con una specie di carriola piatta sulla quale viene posizionata una ranocchia. Una volta partita la gara l’obiettivo sarà quello di arrivare primi, ovviamente, ma nel frattempo sarà difficile non perdere il proprio ospite per strada. Le rane, impaurite dalle vibrazioni del carretto di fortuna e dal frastuono circostante continuano, infatti, a saltare via, finendo a terra prima che il loro “autista” le recuperi per continuare la gara.
È ovvio che per le povere rane tutto questo non sia divertente, oltre il fatto che le cadute possono spesso rivelarsi rovinose. Cadere da un carretto in corsa, infatti, può significare traumi o il rischio di essere calpestate da altri partecipanti, regalando uno spettacolo di certo poco educativo ai presenti.
La città di Civita di Paganico, in cui si tiene l’evento, è spesso finita sotto torchio con alcune associazioni come la LAV che si sono mosse per fermare questa manifestazione. Anche l’ASL Toscana aveva fatto sapere di essere contraria a questo tipo di evento che nel 2022 ha subito una grossa modifica, con l’utilizzo di rane morte.
Quest’anno, tuttavia, lo “spettacolo” è ripreso come di consueto, con il benestare allo svolgimento rilasciato dal comune. Questa situazione ha riacceso una Micca con la Lega Anti Vivisezione che ha già fatto sapere di essere pronta ad intraprendere le vie legali contro chi ha permesso che a manifestazione riprendesse.
Così come per il palio di Siena, quindi, anche il palio della Granocchia diventa sempre più un caso in cui si vedono in contrapposizione il desiderio di mantenere la tradizione con quello di salvaguardare gli animali. Sicuramente una soluzione alternativa potrebbe essere trovata ma, quella che manca, evidentemente, è la reale volontà di cambiare le cose.
Il futuro del Palio della Granocchia resta ancora incerto, nella ricerca di un equilibrio che renda uno spettacolo gradevole per tutti, intanto, le rane continueranno a saltare rovinosamente dai carretti sfidando la morte, anche quest’ anno.