Shopping antispreco: l’iniziativa “All you can wear” ha stregato tantissimi giovani. Ma è davvero proficuo agire in questo modo?
In fila, in migliaia. Solitamente queste scene si vedono per dei concerti o per i lanci di particolari articoli che fanno scattare l’euforia dei più giovani che in coda attendono e sperano di potersi accaparrare quell’articolo che tanto desiderano. Questa volta la storia è ben diversa, però. Siamo a Milano, in viale Espinasse 99 e tantissimi ragazzi si sono radunati in modo molto educato per accaparrarsi più vestiti possibile.
Merito dell’iniziativa “All you can wear” promossa dalla cooperativa Di mano in mano che ha proposto di poter prendere tutti i vestiti e gli accessori che si riesce a sistemare nella borsa fornita all’ingresso alla modica cifra di 18 euro. Un modo per incentivare, tra i giovani, lo shopping sostenibile ed antispreco. Il popolo di TikTok ha risposto benissimo all’iniziativa riempendo la strada già dalle 8 del mattino con una fila così lunga da fare il giro dell’isolato.
Tanti, tantissimi accessori e altrettanti vestiti distribuiti in ben 35 bancali presi d’assalto dai giovani che hanno detto sì all’iniziativa sposando l’idea dello shopping antispreco. “Tutto ciò che puoi indossare” ha messo in vendita al prezzo indicativo di 18 euro capi riciclati o abiti unici che sono stati realizzati con scampoli e ritagli dalle stiliste di Tredicim e della sartoria sociale Taivé. Tanti stili diversi e moltissimo vintage apprezzatissimi dai più giovani.
L’iniziativa si è diffusa tramite TikTok ed in un attimo il passaparola ha portato tantissimi ragazzi a partecipare sposando l’attenzione all’ambiente e le pratica di riciclo e di riuso, importantissime per guardare ad un modo di fare e di vivere del tutto diverso, abbattendo gli sprechi ma anche i consumi non necessari. In molti hanno criticato l’iniziativa definendola non per nulla green.
C’è chi, infatti, ha guardato l’esperimento da un’altra angolazione e con occhi diversi: un acquisto del genere non sarà mai fruttuoso perché mossi dal basso prezzo i giovani hanno cercato di accaparrarsi di tutto e di più senza riflettere sul reale uso e necessità di quegli abiti. Il modo giusto di agire sarebbe, infatti, comprare meno e meglio, non a caso. In questa situazione,infatti, ad indirizzare le scelte sarebbe stata la quantità e non la necessità creando un accumulo senza senso che alla fine dei conti richiede uno smaltimento. E voi da quale parte state? Come “leggete” tutto questo?