E’ essenziale conoscere come comportarsi durante il terremoto, le direttive generali sono un salvavita. Breve indicazioni su come proteggersi in caso di scosse sismiche.
La terra trema e la gente ha paura, questo è il terremoto. Non ci sono altre parole per descrivere una situazione che mette in allarme e genera il panico. Alla prima scossa tutti, chi di meno e chi di più, sbarra gli occhi perché capisce che si sta scatenando un fenomeno che arriva all’improvviso.
La natura si scatena nel suo ordine geologico e forma un evento spaventoso. Anche di lieve entità, il sisma terrorizza sempre. Non è il tempo che passa, ma la sua intensità che può provocare disastri a edifici e alle persone. Una circostanza terribile che rimane indelebile nei ricordi.
La nostra penisola non è esente da questa manifestazione, negli ultimi tempi si sono registrati sciami in una località partenopea molto nota: i Campi Flegrei. Scendiamo nei dettagli per capire cosa accade nella zona delle Solfatare di Pozzuoli e come cercare di ovviare in caso del pericolo terremoto.
E’ bene sapere che il terremoto non può essere ipotizzato in tempo, non ci sono strumenti che anticipano l’evento. Sussistono sismografi per monitorare l’andamento soprattutto in quelle zone dove gli accadimento sono frequenti. E’ il caso del capoluogo campano dove le forze sismiche si concentrano ai Campi Flegrei.
La zona è situata nei pressi di Pozzuoli dove emergono le solfatare. Sono presenti circa 40 vulcani e proprio una fetta di caldera, è costituita da fumarole, vulcanetti di fango e, per l’appunto, solfatare. Nel gergo geografico, questa zona, è definita un Maar, una conca dove c’è l’incontro perpetuo di magma e acqua di falda.
E’ proprio questo che genera il fenomeno di emissioni di zolfo e vapore acque, simile a uova marce, alla base è collegato al vulcano che fa capire che non certo dorme. In questo caso il riferimento e allo splendido Vesuvio che si erge a padrone del golfo e della costa partenopea.
Questi movimenti continui fanno comprendere che la sua attività è in fermento, dal 2005 che dà origine a piccole scosse avvertite nitidamente dalla popolazione. A volte la terra trema un po’ di più come sta accadendo negli ultimi tempi. Se un’abitante del posto si spaventa allora significa che è stato un movimento tribolante.
“Il respiro” dei Campi Flegrei si è accentuato nelle ultime due settimane spaventando gli utenti che addirittura si sono riversati in strada, il Vesuvio erutterà a breve? Non di certo possiamo saperlo, niente è possibile prevedere con largo anticipo, sappiamo per certo che siamo nelle mani dell’INGV.
Le direttive per scampare ad una scossa sono essenziali, e consigliate dalla Protezione Civile, anche a scuola gli alunni di ogni ordine e grado sanno a memoria cosa fare se si presenta il frangente: la prima cosa da fare è mettersi al riparo, quindi ovunque ci si trovi, tentare il possibile per recuperare un’uscita all’aria aperta.
Nel caso ci sia impossibilità, sistemarsi sotto una trave o un arco, se si è a scuola posizionarsi sotto il banchetto, tenere la testa tra le mani per proteggersi da eventuali crolli di pietre o pareti. Non prendere mai le scale o l’ascensore, la corrente elettrica potrebbe saltare.
Tenersi lontano da mobili e suppellettili, potrebbero rovesciarsi; anche se sembra un’utopia, è importante mantenere la calma soprattutto se in casa ci sono anziani e bambini da salvaguardare. Una volta messosi in salvo, raggiungere un’area spaziosa e attendere l’arrivo dei soccorsi che provvederanno a ripristinare la situazione.
Unirsi ai vicini e sostenersi a vicenda: è di vitale importanza condividere questi attimi di paura e cercare di riprendersi al più presto. L’esperienza è negativa ma la speranza è che tutto passi in fretta e la terra ritorni a dormire in pace.