Elementi inquinanti nei mozziconi di sigarette: lo dice una ricerca di Enea fin troppo poco considerata. Cosa si potrebbe fare
I mozziconi di sigaretta sono tra i rifiuti più inquinanti. Ogni anno quelli che vengono abbandonati sono circa 850 mila tonnellate, molte delle quali finiscono in mare. Solo nel Mediterraneo rappresentano il 40% di tutti i rifiuti che vengono raccolti, di quelli che non si smaltiscono facilmente. Basterebbe tenere presente tutto questo, ogni volta che ne se ne getta a terra una, per cambiare le abitudini dei singoli cittadini.
Ognuno, invece, pensa che un solo mozzicone di sigaretta sia irrilevante in una grande città. Peccato invece che quel cilindro di carta per disintegrarsi impiega ben 2 anni e anche di più. È, inoltre, intriso di sostanze inquinanti che ovviamente finiscono in natura. A dirlo è uno studio condotto da Enea e dell’Ausl di Bologna. Vediamo nel dettaglio cosa è emerso.
Elementi inquinanti nei mozziconi di sigarette: i dati
Nei mozziconi di sigarette, secondo Enea e l’Ausl di Bologna ci sono molti elementi inquinanti che persistono in questi rifiuti. Si tratta di nicotina, benzene e gas tossici come ammoniaca e acido cianidrico. E poi ancora si trovano anche composti radioattivi come polonio -210 e acetato di cellulosa, senza dimenticare la plastica, che compone il filtro, nemico numero uno dell’ambiente.
È evidente, dunque, che il fumo oltre alle complicazioni per la salute delle persone che fumano e di quelle che le stanno intorno, crea anche diversi problemi all’ambiente. Come anticipato i mozziconi sono tra i rifiuti più abbondanti ma spesso dimenticati perché poco considerati. Andrebbe, infatti, fortemente fermata l’indiscriminata dispersione che viene fatta nell’ambiente.
La cosa essenziale, infatti, sarebbe quella di trattare i mozziconi delle “bionde” come rifiuti tossici e di conseguenza smaltirli come tali, prevedendo un percorso ad hoc. Da dove iniziare? Da appositi raccoglitori che non solo evitano che queste finiscono nei luoghi più inconsulti, dai marciapiedi a parchi, dalle spiagge ai luoghi verdi di montagna, ma addirittura di riciclarle per creare degli oggetti di uso comune.
È questo, infatti l’interessante progetto portato avanti da una start-up italiana che tramite la raccolta dei mozziconi di sigaretta in appositi smoker point, installati nelle aziende o nei comuni, ed un successivo processo brevettato, crea un particolare materiale che consente di dare loro una nuova vita.