Se Chat GPT piace a molti, altrettanti non la amano. Tra i tanti problemi emersi c’è il fatto che beve un sacco di acqua: secondo i dati in una conversazione ne consumerebbe circa 1/2 litro. Scopriamo nel dettaglio questa criticità.
La tecnologia sta facendo sempre più passi in avanti e lo dimostrano le continue innovazioni sfornate a ritmi serrati. Tra le novità del momento, la protagonista indiscussa è certamente Chat GPT: si tratta di uno strumento di OpenAi, il cui obiettivo è far sì che l’Intelligenza artificiale sia alla portata di tutti, rendendola più intuitiva.
Acronimo di Generative Pretrained Transformer, questo è uno degli strumenti più discussi del momento. Davvero potente e versatile, grazie a degli algoritmi all’avanguardia questa speciale chat elabora le informazioni comunicando attraverso il linguaggio per fornire le risposte alle nostre domande.
In questo modo si crea una sorta di dialogo tra noi umani e l’Ai. Alcuni sono totalmente affascinati da questo strumento, altri invece lo temono, percependolo perfino come una minaccia. In merito a questa innovazione, tra le tante perplessità, spunta un problema non da poco: il consumo idrico. Sono stati i ricercatori dell’Università Californiana a sottolineare questa criticità. Scopriamone maggiori dettagli.
Sarebbe all’incirca 1/2 litro, la quantità di acqua consumata da Chat GPT, per un uso che va dalle 5 alle 50 domande, portando a immensi consumi idrici.
Non si tratta di un dato fisso, ma varia molto anche a seconda della stagione e del luogo in cui il server si trova. Queste grandi quantità di acqua non sono altro che quelle usate dalle altre fonti che permetto di far funzionare i data center. Tra queste per esempio troviamo le centrali elettriche grazie alle quali vengono alimentati.
Ad allarmare molti, è il fatto che Microsoft stessa ha ammesso che nel 2022 ha consumato molta più acqua rispetto al 2021, con un incremento del +34%, ovvero una quantità di acqua pari all’incirca a quella contenuta in 2.500 piscine olimpioniche. E questa crescita è proprio imputabile all’Intelligenza artificiale e alla sua diffusione.
Stessa situazione si è verificata da Google, dove l’Ia viene impiegata dallo strumento di Bard che ha portato a un +30% dei consumi idrici tra il 2021 e il 2022 (qui trovi un approfondimento invece su quanto consuma in termini energetici Chat GPT).
Per contrastare questa situazione, in primis è importante individuare il luogo migliore per collocare i server. Sicuramente l’Iowa è uno stato ottimale, in quanto tutto l’anno è contraddistinto da un clima temperato, che permette di raffreddare questi strumenti. Infatti più i server sono caldi più l’impianto si avvale delle reti idriche. Quindi tra i tanti problemi che si celano dietro l’Intelligenza artificiale (scopri qui un approfondimento sul suo impatto sulla salute) c’è il fatto che per funzionare consuma tantissima acqua.