L’orto auto irrigante è una nuova tecnica sta rivoluzionando l’agricoltura, in modo tale da combattere la minaccia della siccità.
La siccità è diventata, nel tempo, una minaccia sempre più concreta. I cambiamenti climatici non perdonano, il clima è davvero cambiato e andiamo incontro a tropicalizzazione e desertificazione del territorio. In più, continuiamo a sprecare acqua. Lo spreco idrico, in Italia, è ha un impatto enorme, e di soluzioni immediate non si vede neanche l’ombra.
Gli orti auto irriganti offrono una valida possibilità di combattere siccità e sprechi idrici. La loro invenzione sta rivoluzionando il sistema agricolo, poiché garantiscono una certa autosufficienza alimentare, grazie all’autoproduzione. L’idea è quella di allontanarsi dal commercio delle multinazionali, per dare la possibilità di coltivare e di autoprodurre prodotti, senza sprechi di acqua e senza l’impiego di combustibili fossili. Ma come funziona?
L’orto auto irrigante rientra nell’ambito di quella che viene definita “agricoltura leggera”, ossia l’agricoltura basata sull’autoproduzione e sull’autoconsumo. Ma non solo, perché i prodotti si possono scambiare o vendere, a poche persone, e senza l’utilizzo di pesticidi nocivi per l’ambiente, e quindi per noi stessi. Attraverso un ingegnoso sistema, ma molto semplice, si garantisce la giusta quantità di acqua per la vegetazione.
Poca acqua, ma raccolti abbondanti, che si possono effettuare in qualsiasi luogo, dalla campagna alla città, sui balconi, sui tetti. Si tratta di una tecnica eccellente, ad esempio, per i cosiddetti orti urbani, situati in città. Gli orti auto irriganti possono essere anche un punto di aggregazione per la comunità, in modo tale da garantire prodotti genuini in una determinata zona.
La stessa tecnica è alla portata di tutti, in tutte le aree del mondo, specialmente in quelle che stanno combattendo con la siccità, o quelle che hanno un problema cronico con l’approvvigionamento idrico. Ma come funziona un orto irrigante? È molto semplice. Basta munirsi di vasi in terracotta e seppellirli fin quasi all’orto, all’interno dell’orto. Attraverso la porosità dell’argilla, i vasi rilasciano acqua al terreno, consentendo alle piante limitrofe di avere l’acqua sufficiente per sopravvivere.
La distribuzione lenta dell’acqua attraverso la terracotta è una tecnica molto antica, che veniva utilizzata addirittura in epoca etrusca. Si tratta di un sistema davvero efficiente, anche se c’è un’altra tecnica ancora più efficiente, basta sui bancali autoirriganti. In pratica, si tratta sempre di inserire dei vasi in terracotta nel terreno, ma all’interno di bancali circoscritti, e quindi non in un orto aperto.
In questo modo, l’acqua resta confinata in una piccola area, dissetando maggiormente le piante. I vasi si riempiono di acqua e poi si chiudono con un tappo. La tecnica è semplicissima, l’unico problema magari può presentarsi in inverno, con il gelo che potrebbe congelare l’acqua all’interno delle giare. In tal caso, dovrebbero comunque pensarci pioggia e neve a fornire acqua all’orto.