Il futuro è alle porte, la Svezia apre la strada ad un mondo che avevamo solo immaginato!
Come spesso accade la Svezia è in grado di fare da apripista a molte altre nazioni quando si tratta di sviluppo tecnologico e sostenibile. Ancora una volta è andata così e l’ultima idea messa su strada dalla nazione sta facendo il giro del mondo. Quando si parla di trasporti il futuro sembra, infatti, parlare di energia elettrica e rinnovabile ma in pochi avrebbero immaginato che tale energia potrebbe essere addirittura autoprodotta sul posto.
Proiettandoci al futuro, immaginare auto che viaggino su strada senza bisogno di rifornimento sembra un traguardo ancora lontano, forse quasi impossibile da raggiungere se addirittura volessimo ottenerlo a impatto zero per l’ambiente, ma è davvero così? L’esperimento svedese suggerirebbe di no, una notizia più che ottima tutto il pianeta.
Quello che ha voluto dimostrare l’esperimento in questione, tuttavia, è che non esistono limiti veri e uno scenario in cui ogni aspetto della vita quotidiana sia volto alla sostenibilità ambientale è già possibile. Analizzando il progetto, infatti, emergono potenzialità interessantissime, visto che sono soprattutto i camion per i trasporti ad aumentare significativamente le emissioni di Co2 e, con la loro ampia superficie, maggiormente in grado di ospitare pannelli per produrre energia dalla luce solare.
Sicuramente questo è un primo passo importante, nel prossimo futuro l’intento della casa produttrice del camion sarà testare la durata del sistema e soprattutto la sua stabilità. Osservando lo straordinario mezzo di trasporto, tuttavia, non viene difficile pensare che questa possa essere la strada giusta anche per le automobili comuni, magari sviluppando dei pannelli sottili e super flessibili che possano coprire le superfici non uniformi delle vetture e caricare le batterie senza nemmeno attaccare la spina.
Il potenziale del progetto svedese resta ampio, il camion fotovoltaico ibrido può aprire la strada, letteralmente, all’utilizzo del fotovoltaico anche in altri ambiti. Non ci resta che attendere che l’evoluzione tecnologica compia i suoi passi nella speranza che questi possano arrivare prima che i danni per il nostro pianeta diventino irreparabili.