In che modo le scimmie potrebbero aiutare l’uomo contro l’alcolismo? Scopriamo di piu’ su questa interessante ricerca scientifica.
Scimmia ed alcolismo, quale può essere la correlazione? I ricercatori della Oregon Health & Science University hanno dimostrato che il trasporto del gene che codifica per il fattore neurotrofico derivato dalla linea cellulare gliale umano (hGDNF) è in un’area specifica del cervello degli esemplari di scimmia, animali che presentavano una forte dipendenza da alcolici.
Tale studio ha portato a risultati strabilianti che ha fatto balzare dalla sedia tutta la comunità scientifica. Si assiste infatti ad una drastica riduzione del loro consumo di alcol. Non facciamo i salti di gioia perché sono dati preliminari, che hanno fatto molto parlare. Ma prima di vedere come e se possono essere applicati sull’essere umano, è giusto fare chiarezza.
Scimmie che aiutano contro l’alcolismo, in che modo?
Lo studio in oggetto si è avvalso di un tipo specifico di scimmia – una specie di macaco ed ha potuto dimostrare che il rilascio prolungato di hGDNF in una regione del cervello che si chiama area tegmentale ventrale (VTA) può ridurre in maniera sensibile il consumo eccessivo di alcol dopo un periodo di astinenza.
Sono otto le scimmie di sesso maschile coinvolte nello studio; queste erano ormai abituate a consumare alcol nella misura del 4% al giorno. Queste 8 scimmie sono state divisi in due gruppi; a 4 di queste è stata somministrata una terapia genica basata su un vettore adenoassociato (AAV) che trasporta il gene per hGDNF. E le altre 4? Solo una soluzione fisiologica.
La terapia sperimentale ha fatto sì che i primi 4 riducessero l’assunzione di alcol e i livelli di etanolo nel sangue non erano rilevabili. Una terapia durata per 12 mesi, in cui sono seguite fasi di astinenza da alcol a tentativi di reintroduzione.
“Il consumo di alcol è sceso quasi a zero. Per mesi e mesi, questi animali sceglievano di bere acqua e di evitare del tutto l’alcol”. Una riduzione del consumo di alcolici fino al punto dove i medici non hanno piu’ rinvenuto alcol nel sangue, questo è quanto ha dichiarato Kathleen Grant, professore e capo della divisione di neuroscienze presso l’OHSU’s Oregon Primate National Research Center che si reputa soddisfatta su questo incredibile passo in avanti compiuto dalla scienza.