Vulcano in eruzione incrocia un temporale, quello che ne viene fuori è semplicemente spettacolare. Andiamo a sapere di piu’ sul curioso evento.
Quella che vediamo sopra è una delle tantissime foto che turisti da ogni angolo del mondo o le popolazioni autoctone scattano per immortalare una grande meraviglia tutta naturale: il Volcàn del Agua. Chiamato così dai Maya, esso è uno stratovulcano alto 3.760 metri che si trova nei dipartimenti di Sacatepéquez e Escuintla (ci troviamo chiaramente in Guatemala). Un vulcano situato a circa 10 chilometri da Antigua Guatemala.
I conquistadores spagnoli poi lo chiamarono con il nome originario Hunapú ma una violenta colata di fango e detriti proveniente dal vulcano, ha distrutto la capitale originaria del Guatemala, l’evento catastrofico è avvenuto nel lontano settembre 1541. Da quell’inondazione, il vulcano venne chiamato ‘Vulcano dell’acqua’, facendo una contrapposizione con il vicino ‘Volcán de Fuego’.
Tale vulcano è solito dare spettacolo, ecco perché spesso in Guatemala si possono vedere due eventi in uno: un vulcano che erutta ed una tempesta che interagiscono tra loro. In realtà non sono due eventi distinti ma – come si legge peraltro anche sul web – sono dei fulmini vulcanici. Cosa si intende con esso?
Avvengono durante le eruzioni più violente, non si sa ancora molto su di esso ma sono delle potenti scariche di energia monitorate e studiate da fisici e geologi allo scopo di capire come intervenire per gestirli. Si formano all’interno delle colonne eruttive: un mix di particelle di cenere, vapore acqueo e gas che vengono espulse violentemente. I questo modo, si formano aree con cariche positive e negative. I fulmini che si generano, non sono così diversi da quelli che vediamo durante un temporale. Differisce dai normali fulmini atmosferici, solo per la fonte di provenienza nonché il modo in cui le cariche si separano.
Le esplosioni ripetute e questi spettacoli frequenti posti in essere dal Volcán de Fuego’, vulcano più attivo dell’America Centrale, ha portato all’evacuazione di 1.054 individui, tutte persone che vivono nelle cinque comunità situate ai piedi del vulcano. In Italia “vantiamo” un collegamento a questo fenomeno; l’Etna – secondo gli studiosi – ha registrato alcuni episodi simili (anche se per fortuna non si è parlato sinora di evacuazione).