Indipendenza energetica, sono 3 gli step fondamentali da mettere in atto. Un nuovo risvolto per affrontare le bollette di fine mese e tirare una boccata d’aria fresca.
E’ un sogno che diventa realtà; vivere senza bollette da oggi è possibile. Lo sostiene un youtouber che sta spopolando sul web con i suoi 3 step fondamentali per attuare l‘indipendenza energetica. Un fatto curioso ma che potrebbe portare molte famiglie ad un generoso risparmio delle utenze domestiche.
L’esperto social asserisce che c’è possibilità per tutti di alleggerire il carico delle spese energetiche con facili istruzioni che provvederanno a tutto. Si dichiara non un sapientone ma una persona che conosce le nuove tecnologie e vuole che i risvolti positivi siano al cospetto di ognuno.
I suoi discorsi ammaliano soprattutto in questi periodi non certo favorevoli. Il carburante ha ripreso la sua corsa al rialzo e la spesa al supermercato ha evidenziato già una netta differenza con lo scontrino dei giorni scorsi. Seguiamo attentamente il parere del professionista.
E’ possibile quindi vivere in una casa esente da bollette, sul lato del riscaldamento e delle utenze. Per ottenere l’indipendenza energetica non ci si può staccare dalla rete, quindi l’allaccio deve sussistere. Significa che in casa arriveranno tanto di bollette con altrettante tasse calcolate.
L’idea del giovane weber è quella di approfittare di questa situazione per ricavare degli introiti che vanno a favore della propria economia domestica. I consigli sono dettagliati e iniziamo a capire il primo step da fare.
Bisogna eliminare i combustibili fossili in voga: metano, gpl e gasolio e sostituirli con la piastra a induzione in cucina. Eliminare il vecchio sistema e proporsi un cambiamento radicale. la spesa non sarà esagerata ma il risparmio notevole. Passiamo al secondo step.
Per quanto concerne il riscaldamento dell’acqua calda che in inverno si fa più pressante per via delle temperature fredde, la soluzione migliore è quella di sostituire il tutto con i sistemi di energia rinnovabile. La pompa di calore elettrica e i sistemi a biomassa.
La manutenzione è pressoché limitata, in quanto c’è il coinvolgimento dell’energia elettrica nel primo caso, mentre nel secondo c’è solo da caricare pellet o legna per il funzionamento del sistema. La pulizia va fatta ma in modo leggero. Il terzo step è quello più sognato perchè si parla dell’impianto di un metodo fotovoltaico.
Realizzare un impianto sopra il tetto di casa è la soluzione migliore ed equivale all’ultimo passo, ne risente in positivo l’impatto ambientale e anche le bollette. Basta fare un calcolo approssimativo dei consumi generali della propria casa e inserire la pompa di calore che è il protagonista vitale.
Dopo aver consumato e pagato le bollette, in quanto arrivano, a giugno ci sarà uno sgravo per la modalità di scambio. L’introito copre tutte le spese fatte. Fare prima i conti e cpire se la soluzione fa al proprio caso. Meglio affidarsi agli esperti e provvedere da ottenere la propria indipendenza energetica.