Se la cavolaia è un problema che ti logora al sol pensiero, scopriamo insieme i metodi 100% naturali per dirgli addio. Farai sonni tranquilli.
Nel mese di settembre è necessario fare degli interventi sul nostro orto. Si sa, è sempre un periodo particolare a causa del caldo appena cessato – anche se non del tutto – ma anche perché si rientra dalle ferie. Agosto segna un po’ una trascuratezza del proprio angolo verde. Ma se ci mettiamo d’impegno, nulla è perduto.
Abbiamo avuto modo di affrontare già tale discorso, auspicando alcuni comportamenti da tenere nel proprio orto per ottimizzarlo ed ottenere i tanto ambiti frutti, ecco se vuoi saperne di piu’. E viene fatto altresì un cenno ad un problema che potrebbe assolutamente presentarsi: la cavolaia. Cogliamo l’occasione per parlarne meglio e vedere come fare per affrontare questo pericolo naturalmente.
La farfalla cavolaia – nome tecnico Pieris brassicae – è la minaccia di chi ha un orto in quanto può provocare dei danni notevoli alle coltivazioni. La farfalla che deturpa le foglie non lo fa per una questione di gusto personale dato che vive solo quattro settimane e si nutre di nettare. Ma si reca in queste piante per deporre le uova.
E quello che ne viene fuori è qualcosa di incredibile dato che ne può deporre dalle 20 alle 50, una vicina all’altra. Da queste uova usciranno dei piccoli bruchi – come quello che vedete nel frame sopra riportato – e per crescere si nutriranno proprio delle foglie dei cavoli. Quattro mute e una pausa come crisalide, diventano poi delle belle farfalle. Uno spettacolo della Natura molto bello ma le piante dove vengono poggiate ne escono maltrattate (guardate la foto della verza ormai ridotta ad un colabrodo).
E’ necessario quindi intervenire preliminarmente magari attraverso l’uso di sostanze repellenti da irrorare sulle foglie. Sostanze odorose che sono sgradite alle farfalle, uno fra tante può essere d’aiuto il macerato di foglie di pomodoro. Tieni le foglie a bagno in acqua per circa una settimana, diluisci con acqua e spruzza sopra e sotto ai cavoli. Da fare durante il tramonto, ripetilo periodicamente. O in alternativa la zeolite cubana ed altre polveri di roccia. In questo modo i bruchi non potranno masticare le foglie per via della presenza di queste polveri e decideranno di andar via. Ripeti l’applicazione dopo una precipitazione.