In Italia si consuma sempre più suolo: scopriamo maggiori dettagli di questa situazione allarmante che si concentra in particolare al nord.
Il consumo del suolo a livello italiano è inarrestabile. Malgrado la crisi climatica, la pandemia e il conflitto russo e ucraino, comunque nel Bel Paese si continua a usare in modo massiccio il suolo, che si sta riducendo sempre di più.
Se negli anni passati c’era stato uno spiraglio di speranza, con un uso meno forte, dal 2021 la rotta è cambiata e si è tornati a un’erosione enorme dei nostri terreni.
Bisogna dire l’Italia ha un’alta densità a livello abitativo nonché una forte concentrazione industriale: questo mix sta aumentando portando a coprire estensioni enormi di terreno e minando nel profondo la preziosità di questa risorsa.
L’Italia consuma sempre più suolo: il quadro è preoccupante
Ma cosa si intende per consumo del suolo? Si tratta del fenomeno relativo alla perdita di una risorsa ambientale cardine dettata dal fatto che la superficie naturale viene occupa. Il suolo è una risorsa preziosissima per la nostra sopravvivenza, grazie alla quale vengono generate importanti risorse come l’acqua, il cibo e le materie prime.
Una volta che questo viene coperto per esempio dall’asfalto e dal cemento, la sua produttività viene meno. La sua capacità di assorbire naturalmente l’acqua piovana viene meno e questo rende il territorio più incline agli eventi climatici estremi, esponendo al rischio di danni ingenti. Inoltre a pagarne le conseguenze è la biodiversità. Secondo i dati i danni economici annuali dettati da questa problematica sono pari a circa 8 miliardi.
Per invertire la rotta del consumo del suolo eccessivo, a livello Europeo è stata sviluppata una strategia ad hoc, nota come soil strategy, il cui scopo è quello di riuscire a portare a zero il consumo del suolo entro il 2050.
A livello italiano siamo ben lontani da questo obiettivo come dimostrano i dati. Nel 2021 circa 2 milioni di ettari di suolo del Bel Paese sono stati coperti in modo artificiale. Questo è accaduto un po’ per tutto lo Stivale, anche se c’è stata una particolare concentrazione nelle zone di Roma, dove sono stati coperti circa 30mila ettari di terreno (scopri qui la situazione preoccupante anche delle coste italiane).
Secondo i dati, a livello nazionale nel 7,2% del suolo è consumato. Bisogna però sottolineare come il consumo del suolo non si omogeneo e come si concentri in particolare nelle parti del nord Italia: la città con più terreni coperti in assoluto è Torino con il 65% del suolo minato. A livello di regioni quella con più consumo del suolo è la Lombardia seguita dal Veneto.