È emersa una nuova incredibile scoperta sulla morte. La novità è venuta a galla nell’ambito di uno studio in cui sono stati analizzati alcuni cervelli di persone tra la vita e la morte: il risultato è da film di fantascienza.
Tutti prima o poi fanno i conti con la morte. Per quanto questa sia un’esperienza naturale e al pari della nascita accompagna qualsiasi esistenza, comunque è vista da sempre con molto timore.
Se nelle culture orientali il tema della morte è più accettato, considerato come il corso naturale della vita, in occidente c’è molta più paura verso tutto quello che riguarda il passaggio che ci porta oltre il velo. Ci sono perfino persone che non riesco ad ascoltare vicende sulla morte, tenendosi ben lontani da eventi come i funerali.
Se il tema della morte incute molta ansia, genera altrettanto fascino soprattutto sui ricercatori che da anni si interrogano su cosa accada a livello celebrare quando il corpo esala l’ultimo respiro. Nel tempo le ricerche dedicate al decesso sono proliferate, facendo molti passi in avanti. Di recente si è scoperto qualcosa di nuovo relativo alle esperienze pre-morte, note anche con la sigla Nde.
Morte, la scoperta incredibile: analizzati i cervelli di persone tra la vita e la morte, cos’è venuto a galla
Sono innumerevoli le persone che hanno vissuto un’esperienza premorte, ma questo evento resta avvolto comunque in un alone di mistero. Di recente su questo particolarissimo momento tra la vita e la morte è venuto a galla un qualcosa di nuovo, grazie ai ricercatori della Grossman School of Medicine della New York University che hanno studiato in lungo e in largo i soggetti colpiti da un arresto cardiaco salvati dalla rianimazione.
Analizzando i loro cervelli, gli studiosi sono riusciti a riscontare come la loro attività celebrare non si è arrestata anche dopo che il cuore ha smesso di battere.
I pazienti pertanto hanno vissuto un’esperienza pre-morte, fatta di ricordi vividi, che è restata impressa nella loro mente anche una volta tornati in vita (qui ti abbiamo parlato di una rivoluzionaria bara organica).
Nello studio in questione sono stati coinvolti circa 567 pazienti ricoverati tra gli Usa e il Regno Unito. Quello che è stato scoperto durante la fase di rianimazione è incredibile: nel momento in cui i pazienti stavano morendo il loro cervello sembrava piatto, ma puoi con la rianimazione sono state riscontrate delle oscillazioni a livello di neuroni, con attività del tessuto nervoso, mettendo così in moto le funzioni cognitive tipiche del sogno (scopri qui un approfondimento su cosa accade un attimo prima della morte).
Quindi di fatto le attività cognitive e neuronali erano presenti a tutti gli effetti, portando nei soggetti esperienze lucide di pre-morte.