A Okinawa, isola del Giappone, c’è il record di longevità, gran parte degli abitanti, infatti, è composta da centenari: qual è la loro dieta?
Nella parte meridionale del Giappone troviamo l’isola di Okinawa, distaccata dal resto del paese, dal clima subtropicale. Oltre a essere famosa per aver dato origine all’arte marziale del karate e alle sue meravigliose foreste pluviali, Okinawa è oggetto di studio da parte degli scienziati per la longevità degli abitanti. Qui si trova la più alta concentrazione di centenari al mondo.
I cittadini adottano una filosofia chiamata ishokudoghen, che letteralmente significa “il cibo è medicina”. Si tratta di un approccio alimentare molto particolare, che permette alle persone del luogo di vivere a lungo e in salute. Eh sì, perché a Okinawa non solo si trovano migliaia di centenari, ma questi godono quasi tutti di ottima salute, non soffrono di alcun disturbo e dimostrano anche 10, 20 o addirittura 30 anni in meno. Qual è il loro segreto?
Il segreto è nell’alimentazione: i centenari dell’isola di Okinawa e la filosofia ishokudoghen
Il regime alimentare condotto dai giapponesi di Okinawa, nel corso dei decenni, ha attirato l’attenzione di sempre più studiosi, tanto che proprio in base alle loro scelte alimentari è nata la “dieta di Okinawa”. In cosa consiste? Prima di tutto, sul modello giapponese, di tutto il Giappone, anche a Okinawa si rispetta la regola dell’Hara Hachi Bu, ossia mangiare riempiendosi fino all’80%, quindi senza mai scoppiare, ma concludere i pasti sempre con una leggera fame.
Oltre a questo, gli abitanti dell’isola adottato una dieta prevalentemente vegetariana, consumando tanti alimenti di origine vegetale, legumi, frutta e una buona quantità di pesce fresco. La dieta, nello specifico, si basa su un basso contenuto calorico, di circa 1200 calorie al giorno, dunque il 20% in meno delle calorie medie negli altri paesi del mondo.
Si effettuano tre pasti al giorno e due spuntini a base di frutta e di verdure fresche. I pasti sono composti principalmente da verdure, legumi e frutta, nonché da prodotti vegetali, cucinati in tutte le salse. E poi si mangiano patate e riso, che costituiscono la fonte principale di carboidrati. Si consuma due o tre volte alla settimana il pesce fresco, mentre raramente si consumano lattici e carne.
Le zone blu del pianeta determinate dal picco di longevità
Tofu, soia, spezie e legumi sono sempre presenti in tavola, mentre non si è soliti bere alcool. Una dieta variegata ma leggera, che permette all’organismo di rimanere in salute e a lungo. Questa tipo di dieta conferma l’importanza di limitare il più possibile il consumo di carne, di qualsiasi tipo, e di adottare una dieta maggiormente vegetariana, se si vuole stare bene e mantenere giovane l’organismo. I benefici psicofisici della dieta di Okinawa sono sotto gli occhi di tutti, con il record di centenari, ma è anche lo stile di vita sereno a incidere sul benessere generale, con poco alcool, poco fumo e una costante attività fisica.
Okinawa rientra in quella che viene definita Blue Zone, la Zona Blu, cioè le aree del pianeta dove si vive meglio, con una minore incidenza di malattie e di patologie, e un’aspettativa di vita maggiore. Nella Zona Blu, la vita media è il 20% in più rispetto allo standard degli altri paesi. La speranza di vita notevolmente più alta non appartiene solo a Okinawa, ma quali sono le altre Zone Blue al mondo?
In Italia, ad esempio, abbiamo la Sardegna, in particolare nella provincia di Nuoro, dove si registra il picco di longevità nelle cittadine di montagna. A seguire, troviamo Nicoya, penisola del Costa Rica, Icaria, isola della Grecia, dove si riscontra la maggior percentuale di novantenni e la minore percentuale di tumori, di demenza e di malattie cardiache sul pianeta. Infine, troviamo Loma Linda, un’area della California.