Percepiamo la clorofilla attraverso il colore stesso della vegetazione, quindi le parti verdi della pianta, ma ma come si estrae?
Quello che non tutti sanno è che la vegetazione, in realtà, non presenta colore. Il colore verde, a cui associamo il concetto di natura, è determinato dalla clorofilla, responsabili dei processi che sono alla base del ciclo di vita di una pianta, e che, grazie alla sua funzione, permette alla pianta stessa di restituire ossigeno all’ambiente. Questa può essere estratta dalle foglie.
La clorofilla è una sostanza definita “viva”, dotata di grandi proprietà benefiche, sia per le piante, ma anche per il nostro organismo. La sua composizione chimica è davvero particolare, e presenta una struttura molecolare simile a quella del ferro. Come assumere clorofilla? È semplice, basta consumare verdura, oppure assumere integratori o gocce con estratti di clorofilla.
Come si estrae la clorofilla da una pianta e i benefici che questa sostanza comporta
Sono numerosi i prodotti cosmetici che contengono clorofilla, tra l’altro, questa sostanza è presente in tantissimi formati nei negozi di erboristeria. Si trova sotto forma di gocce, oppure in integratori, in tavolette o in polvere. Come accennato, il miglior modo per assumerla resta il consumo di verdura fresca. La clorofilla è alleata della nostra salute, aiuta a combattere la stanchezza, contrasta l’anemia, gli stati depressivi, rafforza le difese immunitarie, aumenta la circolazione del sangue, combatte le allergie.
È consigliata soprattutto per le persone anemiche, tanto da essere definita “sangue vegetale”, visto che aumenta il numero di globuli rossi, sostituendosi al ferro. Ma non solo, perché la clorofilla svolge anche un effetto detox sul corpo, ripulendo l’organismo dalle tossine. Riattiva il microcircolo e il metabolismo, depura il fegato, riduce la cellulite, leviga la pelle e facilita la perdita di peso, inoltre ha effetti positivi sulla tiroide.
Insomma, una sostanza vitale, per la natura e per noi, ma come estrarla dalle foglie? Basta prelevare delle foglie, magari di spinaci, che sono ricche di clorofilla, delle forbici, un vasetto di vetro, un po’ di alcool denaturato e un colino. Prendiamo le foglie di spinaci e le tagliuzziamo a pezzetti, mettendole poi all’interno del vasetto di vetro. Riempiamo con un po’ di alcool denaturato, fino a coprire le foglie, dunque, chiudiamo il barattolo con il vaso, lasciando a riposo per una notte.
Il mattino seguente possiamo filtrare con il colino, ottenendo un liquido di colore verde scuro. Le foglie, invece, si saranno scolorite, diventando chiarissime. La reazione è avvenuta perché l’alcool ha sciolto la clorofilla, estraendola dalle foglie. All’interno della clorofilla, però, anche se prevale il colore verde, ci sono tante altre sfumature di colori, che emergono durante l’autunno.
Oltre al verde, infatti, troviamo il giallo, l’arancione, il rosso, il celeste, il grigio. Questi colori si combinano tra di loro in base alla stagione, e quindi in base alle condizioni climatiche e al ciclo di vita della pianta. Ovviamente, la clorofilla estratta con il metodo dell’alcool si deve utilizzare solo come per scopi scientifici e informativi.
Come cosmetico, oppure come integratore, meglio affidarsi a prodotti acquistati in erboristeria o in negozi specializzati. O ancora, meglio assumerla tramite verdure fresche, centrifughe o bevande, come il tè macha. Per altri esperimenti, come l’estrazione dei vari colori dalle foglie, vi rimandiamo al VIDEO YouTube di ESPERTA Srl Impresa Sociale.