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Dove vanno buttati gli scontrini?

Nella raccolta differenziata, ci sono sempre alcuni materiali che sollevano il dubbio su dove gettarli: gli scontrini, ad esempio, dove si buttano?

Raccolta differenziata (Canva) – Orizzontenergia.it

La raccolta differenziata è un bene, per noi e per l’ambiente, soprattutto quando viene fatta in modo minuzioso, e raccolta in modo preciso dai singoli Comuni. Tanti materiali si possono riciclare e riutilizzare, abbattendo gli sprechi. I dati della raccolta differenziata in Italia? Prima di tutto, occorre tener presente che questa non è ancora pienamente distribuita.

Significa che ancora non tutti i Comuni hanno adottato il riciclo. Secondo i dati forniti da Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, la raccolta differenziata ha coperto circa il 70% del territorio. L’area che produce più rifiuti nella penisola è il quella centrale. Il Centro Italia produce 530 kg di rifiuti annui per abitante.

Dove si devono gettare gli scontrini per effettuare una corretta raccolta differenziata

In quale secchio gettare lo scontrino (Canva) – Orizzontenergia.it

Rispetto a solo 20 anni fa, l’Italia ha avuto una bella accelerazione da questo punto di vista. Il divario tra nord e sud è ancora ampio, anche se si sta assottigliando di anno in anno. Le stime, aggiornate al 2022, riferiscono che la Regione più virtuosa resta il Veneto, seguito da Sardegna, Lombardia, Trentino, Emilia Romagna e Marche.

Effettuare una corretta raccolta differenziata è essenziale per non sovraccaricare troppo le discariche, per avere meno impatto sull’ambiente, per abbattere gli sprechi. Nonostante la raccolta differenziata sia entrata nella nostra quotidianità già da molti anni, alcuni dubbi rimangono, e molti continuano a commettere degli errori nello smaltimento di certi materiali.

Ragazza controlla scontrini (Canva) – Orizzontenergia.it

Ad esempio, uno dei materiali che solleva maggiori dubbi è lo scontrino. Gran parte dei cittadini, vendendo lo scontrino di carta, lo getta nel cestino apposito. Mossa sbagliata! Gli scontrini, infatti, sono prodotti con una carta speciale, chiamata carta termica, sul lato, questa è coperta da un colorante e da un agente di reazione che permette al foglio di cambiare colore quando viene a contatto con il calore.

Basta semplicemente fare una prova, utilizzando un accendino, oppure strofinando il dito o l’unghia sulla carta. Noteremo che resta impressa una scia nera. Questo perché l’inchiostro si trova all’interno della carta, e compare ogni volta che viene sottoposto a reazioni di calore. Dunque, gli scontrini non vanno gettati nel secchio della carta, ma nell’indifferenziata.

Bisognerebbe trovare una soluzione alternativa alla stampa degli scontrini, che tra l’altro sono responsabili dell’abbattimento di milioni di alberi e dello sfruttamento di miliardi di litri di acqua per la loro produzione. O si ritorna a produrre scontrini fatti di carta, come si faceva un tempo, oppure sarebbe meglio puntare sugli scontrini digitali, da inviare direttamente sull’e-mail, oppure su un’App specifica.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.

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