E’ possibile vivere in un serra? Evidentemente si, una famiglia lo hai fatto e ha risparmiato tantissimo!
Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando, partiamo dalle basi. Le serre sono delle strutture utilizzate generalmente nell’ambito dell’agricoltura e del giardinaggio per prolungare la vita di alcune piante ed ottenere ortaggi anche fuori stagione. La loro particolare struttura permette di ottenere condizioni climatiche completamente differenti da quelle esterne, offrendo così un maggiore isolamento termico ed un differente tasso di umidità.
Questa loro capacità fa comprendere quanto il principio delle serre possa essere sfruttato al meglio anche in altri settori al di fuori di quello dell’agricoltura. A cogliere, infatti, le potenzialità delle serre è stata una famiglia svedese che è riuscita a trasformare la propria casa in una serra gigante.
Grazie a questa escamotage, la famiglia svedese è riuscita ad abbattere i costi delle bollette, riducendo i consumi al minimo. Ma com’è possibile vivere in una serra e risparmiare così tanto? Questo ed altro lo scopriremo dell’articolo di oggi, conoscendo più da vicino la storia di questa famiglia.
Il clima svedese non è proprio uno dei più miti d’Europa. Qui infatti gli inverni sono caratterizzati da temperature molto rigide ed è infatti facile raggiungere lo zero termico. Avere il riscaldamento sempre acceso è quindi inevitabile per chi vive in queste zone, ma visti i recenti consti di luce e gas, non sempre si tratta di prezzi abbordabili.
Una famiglia svedese ha però trovato la soluzione: realizzare una serra per abbattere i costi del riscaldamento. La brillante idea nasce dai coniugi Marie Granmar e Charles Sacilotto che hanno deciso di ristrutturare la loro casa, realizzando una serra intorno all’abitazione, al prezzo di circa 80mila euro.
Addentriamoci però maggiormente nella sua realizzazione. Sono stati utilizzati dei vetri spessi circa 4 mm dalla forma quadrata, uno spessore che permette di raccogliere i raggi solari ed utilizzarli proprio come si fa per le serre atte alla coltivazione delle piante. In questo modo è chiaro che la temperatura interna della casa si alzi – raggiunge i 20 gradi quando all’esterno ce ne sono 0 – e che quindi sia possibile limitare l’utilizzo del riscaldamento al minimo.
Oltre a questo, la famiglia ha realizzato un proprio sistema di trattamento delle acque reflue. Grazie ad esso è possibile separare l’urina dai solidi che successivamente vendono purificati ed utilizzati per l’irrigazione del prato. per quanto l’impresa sia degna di nota, ci sarebbe però da fare una precisazione.
Non si tratta di un’idea completamente originale, i coniugi svedesi hanno infatti preso spunto dal Naturehousing, un progetto dell’eco-architetto svedese Bengt Warne, che aveva intenzione di realizzare un’abitazione sostenibile al 100% dove si sfruttava l’energia del sole per produrre energia, la depurazione dell’acqua per ridurre al minimo gli sprechi e la produzione di compost per curare un orto personale dal quale ricavare cibo.