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Orto

Trasformare il letame in qualcosa che vale oro: l’invenzione senza precedenti

Una rendita di quasi 20.000 euro annui aiutando la natura, questo sistema rivoluzionario prende sempre più piede

lombrico nel letame (foto pixabay)-Orizzontenergia.it

Ogni giorno sentiamo sempre più parlare di riciclo e in questo ambito sono molte le attività che prendono sempre più piede, in pochi, tuttavia, avranno pensato mai di sfruttare il letame per creare una vera entrata economica. Riutilizzare le sostanze di rifiuto può essere non solo un aiuto per l’ambiente ma anche un valore aggiunto per le nostre tasche e la dimostrazione è arrivata dal crescente aumento di una specifica attività, quella della lombricultura.

Sfruttando il lavoro dei lombrichi, incessabili lavoratori in grado di degradare le sostanze organiche e trasformarle in qualcosa di prezioso, potremo ottenere un prodotto facile da vendere e preziosissimo come l’humus. Se pensavate che per avviare un’attività del genere avreste bisogno di molto, però, vi stavate sbagliando, con soli 150 euro di investimento potrete avere il vostro piccolo ma efficace laboratorio privato.

Il letame, un rifiuto prezioso grazie alla lombricultura

Letame di mucca (foto pixabay)-Orizzontenergia.it

Si sente spesso parlare di economia circolare e sostenibilità, due parole che la pratica della lombricultura abbraccia entrambe a pieno. Questa pratica in realtà non è poi così nuova ma ultimamente sembra aver preso sempre più piede anche in Italia e, soprattutto, anche tra le nuove generazioni sempre più importante verso attività in grado di garantire entrate economiche senza nuocere all’ambiente.

Da secoli il letame viene utilizzato per un solo scopo quello di fertilizzare i terreni, ma esistono, invece, anche altri sistemi per riutilizzarlo, in particolare quello bovino, sistemi che possono generare entrate con un minimo dispendio di risorse ed energie. Uno di questi è la lombricultura, un attività che sfrutta l’opera dei lombrichi di terra per trasformare il letame in una sostanza organica di grosso valore come l’humus di lombrico, chiamato anche compost si lombrico o “Vermicompost”.

Ma cosa rende questo materiale così prezioso? Il Vermicompost non è solo un insieme di sostanze nutritive ma il frutto della digestione dei lombrichi che arricchiscono questa sostanza organica di enzimi ed altre sostanze uniche che hanno un impatto straordinario sulla salute del suolo e quindi su quella delle piante stesse.

In pratica, attraverso i vermi, andremo a trasformare un fertilizzante in un super fertilizzante, in maniera sostenibile e facendo anche il bene dei lombrichi stessi che in questo pentolone organico andranno a riprodursi e crescere in numero in maniera esponenziale.

Per creare il proprio impianto di lombricultura non serve molto, solo un piccolo spazio di circa 20mq, in cui andremo a mettere un telo con dei bordi rialzati a creare una sorta di vasca per i vermi, in cui inserire letame, terra e, appunto, i nostri lombrichi. Questo terreno di coltura dovrà essere riparato dal sole diretto ed a questo punto tutto ciò che serve sarà un po’ di pazienza. A seconda dell’innesto di vermi iniziale, il letame bovino verrà degradato più o meno velocemente ma, in circa un anno, potremo ottenere una grossa quantità di Vermicompost da utilizzare o vendere per ottenere un entrata extra.

Lombricultura (Foto instagram-lombriwasi)-Orizzontenergia.it

Questa attività sta prendendo sempre più piede tra gli allevatori, ma ovviamente sarà possibile portarla avanti anche da chi non possiede direttamente capi di bestiame. Una vera svolta nel modo di percepire il letame che passa dall’essere un rifiuto da smaltire al diventare una vera risorsa economica.

In un epoca in cui la sostenibilità è sempre e più importante ed abbraccia ogni aspetto, la lombricultura sembra essere una delle attività più rappresentative nel farci capire come ogni risorsa può diventare di inestimabile valore ed ogni problema trasformarsi in un’opportunità.

Mariano Orlacchio

Mariano Orlacchio nasce a Anzio nel 1990 conseguendo il diploma di maturità scientifica ad indirizzo scientifico tecnologico. Sin da piccolo si appassiona allo sport e alla scrittura. Con gli anni la sua estrema curiosità l’ha portato ad informarsi sempre di più nell’ambito sportivo e nel giornalismo conseguendo il tesserino professionale da pubblicista.

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