Scegliendo il biologico non diciamo no ai pesticidi, una rivelazione sconvolgente!
Ormai sentiamo parlare sempre più di agricoltura biologica, immaginando questo come un contesto in cui le piante siano coltivare come natura comanda, senza pesticidi o altri prodotti che possano contaminarle. La verità, purtroppo, non è assolutamente questa e l’idea di biologico come più salutare è solo il frutto della coercizione che le pubblicità adoperano tutti i giorni.
Uno scenario che sembra essere sconvolgente ma che in realtà non lo è, semplicemente per il fatto che un agricoltura intensiva senza l’utilizzo di agrofarmaci è tuttora impossibile da ottenere per soddisfare le richieste crescenti del mercato. Ma allora qual è la differenza tra un prodotto biologico ed uno non biologico? Entrando nel vivo di ciò che stabilisce il regolamento europeo sulle coltivazioni biologiche scopriremo particolare che in pochi conoscevano.
Quando si parla di coltivazioni intensive è difficile per le grandi aziende, se non impossibile, ottenere profitto senza incorrere nell’utilizzo di agrofarmaci. Questo è quindi quello che succede anche per i produttori di alimenti biologici che, al di là di quel che immaginiamo, non sono tenuti ad offrire un prodotto che sia privo di queste sostanze.
La normativa europea al riguardo parla chiaro e stabilisce che ogni prodotto utilizzato per la lotta ai parassiti in agricoltura biologica debba essere di origine naturale, ma attenzione, perché questo non implica che tali prodotti siano meno nocivi per l’ambiente. Anche il soldato di rame o il soldato di zolfo ampiamente utilizzati in agricoltura, ad esempio, sono prodotti naturali, ma questo non significa che siano meno inquinanti.
Ma allora qual è la vera differenza con l’agricoltura non biologica? La verità è che questa differenza al momento non è sostanziale come i media sono portati a farci credere, questo perché ogni prodotto fitosanitario utilizzato per le coltivazioni, anche quelle convenzionali, deve essere non pericoloso per il consumatore.
È fondamentale che il consumatore sia consapevole di questi “dettagli” nella scelta di ciò che andrà a mangiare, questo per non incorrere nella errata convinzione che un prodotto biologico non abbia subito trattamenti sanitari. Per poter gustare un alimento bio così come avevamo fin ora immaginato, dunque, l’unica strada resta l’autoproduzione, una scelta però difficile da adoperare dalla maggior parte delle famiglie.
L’agricoltura biologica ha ancora molta strada da fare ed in questo mondo l’utilizzo di pesticidi è lontano dall’essere azzerato, la vera sfida sarà superare questa foglio ma non sembra che la soluzione sia alle porte. Tutto ciò che possiamo fare è scegliere attentamente ciò che mangiamo, promuovere le coltivazioni locali e la fiducia interpersonale, nella speranza he in futuro possa ambiare la situazione in un settore così complesso e fondamentale per la nostra società.