Le bandiere piantate sulla luna dagli astronauti delle missioni Apollo, tra il 1969 e il 1972, si possono vedere a occhio nudo?
Le missioni Apollo della NASA, svoltesi tra il 1969, ossia il primo allunaggio, e il 1972, hanno fatto la storia e cambiato il mondo. Sin dal primo approdo sulla luna, con l’Apollo 11, avvenuto il 20 luglio 1969, gli astronauti avevano piantato le bandiere americane nel suolo lunare, per indicarne la conquista. La fotografia che ritrae Buzz Aldrin, accanto alla bandiera americana, è una delle immagini più iconiche del ‘900.
Ma le stesse bandiere piazzate da Aldrin e Armstrong, e poi da tutti gli altri astronauti nelle missioni Apollo successive, si possono osservare dalla Terra, con l’utilizzo di un telescopio? Le bandiere conficcate nel suolo lunare sono sei, in tutto, una per ogni missione, dall’Apollo 11 all’Apollo 17, tranne l’Apollo 13, che per via di un guasto non era riuscito ad allunare.
Vedere a occhio nudo le bandiere conficcate sulla luna dagli astronauti
Le LFA, ossia le Lunar Flag Assembly, sono tutte uguali tra loro, tranne quella piantata dall’Apollo 17, leggermente più grande. Sono costituite da un’asta verticale in alluminio anodizzato, ricoperto da un leggero strato di oro, un’asta orizzontale per sorreggere la bandiera in assenza di gravità, evitando che questa si afflosci, e ovviamente una bandiera USA di nylon.
Si chiamano Lunar Flag Assembly perché si dovevano assembrare direttamente nel modulo lunare, prima dell’atterraggio sulla luna. Pesano oltre 4 kg e sono state conficcate con l’utilizzo di un martelletto da geologo. La distanza tra il nostro pianeta e il nostro satellite è di 384,400 km, vedere delle bandiere alte poco più di un metro e mezzo non è semplice.
I più potenti telescopi al mondo riescono a individuare solo oggetti grandi chilometri, non riuscendo a cogliere dettagli se l’oggetto da osservare sulla luna è inferiore al chilometro di grandezza. Nemmeno l’utilizzo del telescopio spaziale Hubble Space, grazie al quale gli scienziati hanno scoperto tante cose nell’universo, è utile, in questo caso. L’Hubble Space Telescope potrebbe cogliere dettagli solo se l’oggetto da osservare è lungo centinaia di metri. Ma 170 cm di bandiera?
Gli oggetti lasciato dall’uomo sulla superficie lunare
Oltre alle bandiere, sulla luna, nelle stesse aree, sono presenti altri oggetti lasciati dall’uomo, come ad esempio le basi ottagonali e dotate di zampe dei vari moduli lunari allunati. Hanno un diametro di 5 metri, abbastanza grande da essere osservato dalle sonde in orbita attorno alla luna. Non a caso, la sonda Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO), le ha rintracciate nel 2012, fornendo immagini ad alta risoluzione.
Ed è proprio grazie a queste immagini che si possono notare delle piccole sagome accanto a ogni base ottagonale: sono le bandiere. Al momento, sono state rintracciate le bandiere dell’Apollo 12, 16 e 17, mentre le bandiere dell’Apollo 14 e 15 non sono state ancor individuate. Quella dell’Apollo 11, invece, come riferirono gli stessi Armstrong e Aldrin, cadde appena il modulo era ripartito in direzione della Terra, perché l’avevano piantata troppo vicino ai gas di scarico.
Nelle missioni successive, infatti, venne imposto di piantare le bandiere a una buona distanza dal modulo. Sulla luna, comunque, si possono trovare anche altri oggetti e altre riferimenti ai vari paesi della Terra, tra razzi russi, missioni giapponesi (con la missione Slim) e cinesi. Ora, la nuova sfida della NASA è l’installazione di telescopi direttamente sulla luna, per osservare meglio lo spazio.