Cappotto termico spiegato in maniera semplice: perché è ecologico

Al cappotto termico stanno ricorrendo molti proprietari di appartamenti e palazzine. Ci sono due diversi tipi: quali sono e come agiscono

Cappotto termico
Operaio a lavoro sull’esterno di un edificio (foto Pexels) – orizzontenergia.it

Negli ultimi anni per via dei diversi bonus in campo edilizio abbiamo sentito parlare molto, tra gli altri, del cappotto termico. Ma in effetti cos’è e come funziona? Non è altro che un sistema di isolamento termico e acustico. In pratica vari strati isolanti vengono applicati sulle pareti di un edificio, all’esterno o all’interno.

Cappotto termico esterno ed interno: cosa sapere

Cappotto termico
Parete esterna con pannelli isolanti (foto Pixabay.it) – orizzontenergia.it

I vantaggi sono diversi e il principale è che si ha un minore dispendio di energia, sia quando fa caldo che quando le temperatura sono più basse, risparmiando molto sulla bolletta. Scendiamo più nei particolari e vediamo meglio di cosa si tratta.

Chiamato anche cappotto isolante è una coibentazione termica e volendo anche acustica con l’applicazione di alcuni pannelli. Oltre a far risparmiare in bolletta a far sentire meno da dentro i rumori che arrivano dall’esterno, è anche un valore aggiunto che fa aumentare il costo dell’immobile in caso di vendita.

Dal punto di vista termico chi ha una casa con queste caratteristiche non ha bisogno del condizionatore? Non proprio. Ovviamente molto dipende da chi vive l’ambiente, se è più soggetto al caldo o al freddo ma di certo quando fa freddo non c’è bisogno di avere in casa una temperatura troppo alta né abbassarla tanto quando fuori è caldo.

La casa, detto in altre parole, essendo termicamente isolata, subisce poco gli sbalzi di temperatura che arrivano dall’esterno. Per realizzare un lavoro del genere bisogna valutare la qualità della progettazione, le caratteristiche dell’edificio e l’esposizione. Ovviamente è indispensabile avere tutte le autorizzazioni del caso come la Certificazione del sistema di isolamento a cappotto.

È un documento che ha validità europea, si chiama ETA (European Technical Approvement) ed è rilasciata dall’EOTA (European Organisation for Technical Assessment), un’organizzazione non profit che ha sede a Bruxelles.

Qual è la differenza tra cappotto esterno e interno? Questo è il primo nodo da sciogliere quando si decide di adottare tale sistema. Tutto dipende dal tipo di edificio. L’esterno è più diffuso per le strutture indipendenti, ad esempio le ville unifamiliari ma non sono escluse le facciate condominiali. Sicuramente è più efficiente dell’interno e dunque anche più costoso.

Il cappotto termico interno infatti richiede meno tempo di realizzazione con la disposizione del pannelli. Si usa questo metodo anche per non togliere troppo spazio alle abitazioni. I pannelli, però, hanno uno spessore ridotto rispetto a quelli utilizzati per l’esterno.

 

 

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