Le meduse imparano dagli errori: l’ultima incredibile scoperta

La scoperta è davvero incredibile, le meduse, organismi affascinanti e misteriosi, riescono a imparare dagli errori: lo studio effettuato.

Meduse nell’oceano (Canva) – Orizzontenergia.it

Pubblicato sulla rivista scientifica Current Biology, uno studio realizzato questa estate da un team di ricercatori dell’Università di Copenhagen, ha attirato grande attenzione. Ciò che è stato riscontrato è una sorta di istinto, o di “intelligenza primordiale”, nelle meduse, capaci di imparare dai propri errori. Si tratta di un ulteriore passo in avanti nella comprensione del loro processo di apprendimento.

Questi organismi marini sono estremamente affascinanti e complessi, nonché presentano ancora oggi dei piccoli misteri nel loro stile di vita, tanto che gli scienziati non smettono di studiarli. In particolare, i ricercatori hanno osservato e messo alla prova il comportamento della medusa cubozoa, una delle infinite varietà di medusa che troviamo nei mari del mondo. La cubozoa è chiamata così perché presenta un’ombrella a forma cubica. In tanti la chiamano anche cubomedusa.

Il processo di apprendimento delle meduse: sono in grado di imparare dagli errori

Medusa colorazione rossa (Canva) – Orizzontenergia.it

Appartenente alla classe dei Cnidari, le meduse cubozoe presentano caratteristiche uniche, come organi visivi molto complessi, comportamenti riproduttivi originali e anche una tossicità più elevata rispetto alle altre specie di meduse. Non a caso, sono considerate le più pericolose per l’uomo, nonostante le ridotte dimensioni. Il loro veleno può addirittura portare alla morte, scatenando un infarto nella vittima colpita. Le varietà più pericolose, comunque, vivono nei mari dell’Asutralia.

La cubozoa vive nelle zone tropicali del pianeta, ed è presente nell’Oceano Indiano, nel Pacifico e nell’Atlantico. Popola le coste dell’Australia, del Giappone, della California. È presente anche nel Mediterraneo, la Carybdea marsupialis, una specie atlantica sempre più presente nel Mediterraneo per via della sua tropicalizzazione. È molto diffusa nel mar Adriatico, anche se questa specie, rispetto a quella australiana, è molto meno velenosa.

La scoperta dei ricercatori: il test in laboratorio

Il suo veleno scatena ustioni, bruciature e allergie, che possono lasciare cicatrici, ma difficilmente è in grado di dare origine a problemi più gravi. Bisogna sapere cosa fare in caso di contatto. Tornando alla ricerca, il professor Anders Garm e il suo team hanno osservato il comportamento delle meduse nel loro ambiente naturale, notando che queste reagiscono in modo diverso in base ai colori delle radici delle mangrovie.

Attirati dal comportamento bizzarro, i ricercatori hanno deciso di ricreare una piscina con tutte le caratteristiche dell’habitat naturale delle meduse, quindi colorando il fondale e le pareti laterali come se ci fossero mangrovie. Dunque, sono state inseriti alcuni esemplari. Questi sbattevano continuamente contro le strisce dipinte sul fondale e sui confini della vasca. Dopo qualche incidente, le meduse hanno imparato a evitarle le parti colorate, superandole senza più sbattere e muovendosi solo nelle parti trasparenti della vasca.

Questo comportamento, così essenziale e che a noi potrebbe sembrare tanto banale, in realtà rappresenta una novità, perché imparare dai propri errori è una caratteristica appartenente a esseri viventi più complessi ed evoluti. Considerata la mancanza di cervello, le meduse hanno sorpreso gli scienziati. Significa che c’è ancora tanto da capire sugli animali. Altra specie di medusa che invece continua a sorprendere è la medusa immortale, un organismo vivente capace di rigenerarsi all’infinito, senza mai morire. Davvero Incredibile!

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