Un virus letale scoperto in un posto inimmaginabile: scienziati cinesi mettono in guardia

Un virus letale protagonista di una nuova scoperta: vive in condizioni proibitive ed è in grado di evolversi. Tutti i dettagli sullo studio

Virus letale studio cinese
Scienziato che studia virus al microscopio (Canva) – Orizzontenergia.it

Sentir parlare di virus, oggi, dopo il difficile momento che abbiamo vissuto, provoca sempre un po’ di timore e preoccupazione ma la scienza non si ferma e continua nel suo studio. A farlo sono i ricercatori della Ocean University of China di Qingdao guidati da Yantao Liang e Min Wang. Il team, con uno studio pubblicato sulla rivista Microbiology Spectrum, ha portato a conoscenza di aver scoperto un virus letale, ma molto particolare, mai osservato fino ad ora.

A far parlare sono soprattutto le condizioni nelle quali questo virus vive. Si tratta di un batteriofago, una delle creature più misteriose e ambigue della biologia che però è stato isolato e studiato partendo da alcuni sedimenti reperiti in condizioni non facili. Il suo habitat per eccellenza è quello in cui si trova freddo, altissima pressione e pochissimi nutrienti ad una profondità di ben 8.900 metri. Per ora il virus è quello mai isolato prima d’ora alla “maggiore profondità finora conosciuto nell’oceano globale” hanno spiegato i ricercatori.

Un virus letale nelle profondità marine: i dettagli

Virus letale Fossa delle Marianne
La profondità della Fossa delle Marianne (Instagram) – Orizzontenergia.it

Si tratta di un batteriofago, ovvero di un virus in grado di infettare esclusivamente batteri, quello isolato e studiato dal team di ricerca cinese che lo ha nominato vB_HmeY_H4907. Appartiene alla famiglia del phylum Halomonas e vive nelle profondità del mare, in condizioni molto difficili, o anche nelle bocche idrotermali, con aperture analoghe a quelle dei geyser che si trovano sul fondo degli oceani.

Dove è stato trovato per la precisione? Nella Fossa della Marianne che nel suo punto più basso raggiunge circa 11 mila metri di profondità. La caratteristica principale che gli studiosi hanno osservato in merito a vB_HmeY_H4907 è che il virus non porta la cellula che infetta a morire in modo veloce ma si sviluppa al proprio interno. Come? Facendo in modo che il proprio genoma si integri con quello della cellula che lo ospita sfruttando il processo di divisione cellulare per duplicare il proprio Dna.

Per questa caratteristica questi tipi di virus vengono definiti “temperati” ma appartiene ad una famiglia virale sconosciuta fino ad oggi in quanto i suoi geni non somigliano a nessuna delle altre famiglie isolate fino ad ora. Si tratta di quella dei Suviridae ed è una scoperta che apre nuovi mondi e nuovi interrogativi sui virus, in particolare sulle condizioni avverse alle quali riescono a vivere in uno stato di quasi completo isolamento e di evolversi, comunque, a spese delle cellule ospiti.

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