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Il pianeta gemello della Terra, ospita la vita?

Tra gli oltre 4.000 esopianeti scoperti, solo lui potrebbe davvero ospitare la vita, ma ciò che la nasa ha scoperto è agghiacciante!

Kepler-452b binocolo (screen video youtube-SpazioMatiK)-Orizzontenergia.it

Ormai da anni l’uomo cerca di rispondere ad una domanda che forse è più scontata di quel che immaginiamo, ovvero se siamo davvero soli nell’universo. Seppur generare la vita su un pianeta non è facile, infatti, nell’universo esistono infinite possibilità che questo possa accadere, possibilità infinite come la quantità di soli e pianeti che ci circondando.

Scovare una realtà simile alla nostra da poter osservare, tuttavia, è cosa ben diversa e ben più difficile anche se la nasa ci sta provando grazie all’utilizzo di telescopi sempre più potenti mandati in orbita con lo scopo di studiare ogni corpo celeste. Per questo scopo anche il telescopio Kepler ha servito con onore portando alla scoperta di tantissimi pianeti “simili” alla terra, ma uno soltanto degli oltre 4.000 esopianeti conosciuti potrebbe davvero rispecchiare le nostre stesse caratteristiche, parliamo di Kepler-452b. Ma cosa rende questo pianeta così straordinario?

Kepler-452b: Il misterioso cugino della terra che in pochi conoscono

Antenne (screen video youtube-SpazioMatiK)-Orizzontenergia.it

Lo studio dei pianeti che ci circondano è ancora in una fase embrionale nonostante la nasa abbia fatto e continui a fare grossi passi avanti in questa direzione. La ricerca di un pianeta vivibile o quella di spostare la vita terrestre anche altrove non è il solo obiettivo, anche se menti illustri come quella di Elon Musk lo hanno già ampliamente dichiarato, ma uno dei misteri che la scienza vuole risolvere è se sia possibile davvero riscontrare la vita su un altro pianeta.

Sicuramente nell’infinita dell’universo esiste una stella, anzi diverse migliaia probabilmente, che sono state in grado di ricreare le condizioni giuste per la vita, ma dei 4.000 esopianeti che sono stati studiati fin ora, solo Kepler-452b è stato in grado di far davvero sobbalzare sulla sedia gli scienziati.

Il motivo di tanto interesse per questo pianeta è dovuto dal fatto che Kepler-452b rispecchia a pieno tutte le caratteristiche ricercate, rappresenta un cugino stretto della nostra terra, formato sia da roccia che da gas e, soprattutto, orbitante intorno ad una stella simile al nostro sole ed alla medesima distanza della terra.

In pratica ogni caratteristica di Kepler-452b è simile alla nostra, motivo per cui non vi dovrebbe essere ostacolo allo sviluppo di forme di vita. Un unica differenza ad ogni modo esiste, ed è rappresentata dalla sua età. Questo esopianeti, infatti, potrebbe essere più vecchio di circa 1,5 miliardi di anni, per cui potrebbe rappresentare ciò che sarà la nostra terra in futuro, motivo in più per approfondire la sua conoscenza.


La sua scoperta è avvenuta però solo nel 2015 e per i suoi studi la nasa sta mettendo insieme un telescopio ancora più potente di Kepler, ormai andato in pensione. Per ora Kepler-452b rimane una frontiera inesplorata, mentre l’incessante ricerca di mondi abitati continua.

Forse un giorno potremmo avere le risposte che tanto aspettiamo, anche se è chiaro che in qualche parte dell’universo la vita scorra così come sul nostro pianeta, ma la conoscenza non è mai troppa e per dipingere un quadro più ampio dell’universo, ogni passo è un tassello fondamentale in grado di farci arrivare più vicini alla verità.

Mariano Orlacchio

Mariano Orlacchio nasce a Anzio nel 1990 conseguendo il diploma di maturità scientifica ad indirizzo scientifico tecnologico. Sin da piccolo si appassiona allo sport e alla scrittura. Con gli anni la sua estrema curiosità l’ha portato ad informarsi sempre di più nell’ambito sportivo e nel giornalismo conseguendo il tesserino professionale da pubblicista.

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