Finita l’estate arriveranno i temporali, ma cos’è che porta a questi burrascosi eventi?
Anche se sulla nostra penisola il bel tempo non ci ha ancora abbandonati, purtroppo il sole ed il caldo sono destinati a lasciare il passo ai primi turbolenti temporali autunnali. In questo periodo più che in altri tali fenomeni possono rappresentare un disagio, per via dell’accentuata potenza che riescono a dimostrare, ma in pochi conoscono i veri motivi che portano ad un temporale.
Questo gioco di forze della natura è figlio di una serie di eventi distinti che portano ogni anno allo stesso risultato. La forza dei temporali, tuttavia, sembra essere in crescente aumento e la causa di questo è anche l’uomo e l’inquinamento che nei secoli ha generato. In questo intricato puzzle aria, acqua e temperatura si combinano insieme generando i temporali per come li conosciamo.
Un cielo scuro e carico di pioggia è il segno che un brusco temporale è vicino, questo fenomeno atmosferico è tra i più affascinanti e sono molti, infatti, gli studiosi che hanno relegato la vita al loro studio. Ma come nasce un temporale? Una domanda mai banale, ma per la quale bisogna analizzare alcune basi.
Una delle prima cause di temporale parte dal movimento delle masse atmosferiche, mai ferme e fluttuanti in tutto il globo, un fenomeno chiamato convezione.
Quando l’aria calda e umida inizia a salire, essendo più leggera di quella fredda, fa sì che l’umidità al suo interno condensi in piccole goccioline sempre più dense e spesse, trasformandosi in nubi temporalesche.
Il surriscaldamento globale sempre crescente ha fatto in modo che questi fenomeni divenissero sempre più marcati, i gas serra, infatti, amplificano le differenze di temperatura tra lo strato più basso dell’atmosfera e quello più alto, portando così ad eventi sempre più improvvisi e potenzialmente distruttivo.
Un temporale non è tuttavia composto da sole nubi, l’energia accumulata durante questo moto convettivo, infatti, è anche di altra natura e risiede nelle carica elettrostatica delle gocce d’acqua che, sfregandosi costantemente all’interno di una nube, si caricano fino a generare quello che percepiamo come un lampo.
A generare il tuono, invece, è la rapidissima espansione dell’aria dovuta al riscaldamento improvviso causato dalla scarica elettrica del lampo, motivo per cui un tuono è sempre successivo ad un lampo e percepibile dopo un lasso di tempo proporzionale alla distanza del temporale. Nonostante la spiegazione possa sembrare lineare, è bene però sapere che ogni temporale è unico, visto che le condizioni in cui questi si formano sono molto variabili da zona a zona.
Questa stupenda ed essenziale manifestazione della natura è in grado di ricordarci la potenza degli elementi e non andrebbe mai sottovalutata, soprattutto in questi periodi in cui la lunga siccità ha conferito al suolo un effetto “impermeabilizzante”, rendendo i rovesci più violenti causa di allagamenti e frane.
Conoscere i temporali significa conoscere meglio la natura, essi sono una manifestazione tangibile di come il nostro pianeta sia complesso e straordinario. Studiare questi fenomeni non è solo utile a soddisfare la nostra curiosità innata, ma rappresenta anche un modo per connetterci meglio con la natura e comprendere come le nostre azioni sconsiderate possano causare danni irreparabili sempre più frequenti.