Sulle orchidee è stato detto di tutto, eppure, in tanti commettono ancora diversi errori che ne compromettono la salute: i falsi miti da sfatare.
Per mantenere le orchidee in buona salute, è importante rispettare determinate accortezze. Il consiglio è quello di informarsi sempre, e di capire le esigenze di questa meravigliosa pianta, una delle più amate e più presenti in appartamento. Le orchidee sono tanto belle quanto fragili, e devono essere coltivate negli ambienti giusti. Ad esempio, si tratta di un vegetale che necessita di un buon livello di umidità.
Gli ambienti più idonei alla sua coltivazione sono il bagno o la cucina, ossia le stanze con un tasso di umidità maggiore. Tuttavia, sulle orchidee circolano tante informazioni errate, che non fanno altro che confondere coloro che si approcciano per la prima volta a questa pianta, con il risultato che si rischia di comprometterne la salute. E allora, cosa bisogna sapere per mantenere le orchidee di casa in salute? Sfatiamo alcuni miti riguardanti la loro cura.
Una delle credenze più diffuse, nonché una delle più deleterie per la pianta, è quella del taglio delle radici aeree. Le orchidee, infatti, hanno un apparato radicale ben sviluppato e complesso, con radici carnose, spesse, che crescono velocemente e in modo disordinato. Spesso, le radici fuoriescono dal vaso e restano sospese. Sono le radici aeree, che in tanti recidono con le forbici. Sbagliatissimo!
Non si devono mai recidere le radici delle orchidee, queste sono fondamentali per la salute del vegetale. Anzi, in particolare se sono sane, occorre curarle, nebulizzandole frequentemente e stando attenti a non spezzarle. Quando, invece, le radici sono ormai marce e compromesse, occorre intervenire con la potatura, come scriviamo in questo articolo. Altra credenza è legata al vaso.
Si dice che le orchidee necessitano di una buona illuminazione, cosa vera, e che le radici debbano assorbire la luce diretta. Per questo motivo, si è soliti tenere le orchidee in un vaso trasparente. In realtà, non è proprio così, questi fiori si possono coltivare anche in un vaso non trasparente, poiché sono le foglie che devono ricevere la luce, non le radici. Tuttavia, anche in questo caso, meglio evitare la luce diretta del sole sulle foglie, perché rischia di bruciarle. Si tratta di uno degli errori più comuni nella coltivazione delle orchidee.
E ancora, si pensa che quando un’orchidea è in fiore non si deve concimare, per non compromettere le fioriture. Assolutamente non vero! Anche quando l’orchidea è in fiore deve essere concimata, e deve essere concimata per tutto l’anno, ogni tre annaffiature. A proposito di annaffiature, l’orchidea non ha una cadenza precisa per le irrigazioni, eppure, tanti la innaffiano una volta alla settimana, di regola. Non è così, poiché dipende dalla condizione climatica e dal tasso di umidità della casa.
Meglio irrigare solo quando le radici iniziano a colorarsi di argento e il substrato è completamente asciutto. Tra l’altro, l’orchidea non si deve irrigare dall’alto, bagnando con l’acqua i fiori, meglio sfruttare la tecnica dell’immersione, la più efficace di tutte. Agendo in questo modo, le nostre orchidee si manterranno in ottima salute per tutto l’anno. E se la nostra orchidea appare appassita? Niente paura, ecco qualche valido consiglio per farla riprendere.