Strappare il collo all’oca, una barbara tradizione francese

Di tradizioni barbariche e prive di senso ne esistono tantissime nel mondo, in Francia, ad esempio, c’è quella dello strappo del collo dell’oca.

Una delle partecipanti alla gara del tiro del collo (YouTube/sylvie levadoux) – Orizzontenergia.it

Chissà per quale motivo, il genere umano si è sempre divertito nell’osservare scene violente e sanguinose, specialmente se le violenze sono inflitte nei confronti di animali. Forse si tratta di uno modo sadico di celebrare la supremazia umana su tutto il regno animale, o forse è solo il simbolo di una violenza atavica, di un desiderio di sangue che è espressione di follia. Il genere umano è nato per distruggere il mondo, per distruggere se stesso, per umiliare la bellezza della natura.

Ci sono tradizioni che, incredibilmente, ancora oggi, nel 2023, proseguono imperterrite, pur essendo primitive, nonché, decisamente cretine. Nel mondo esistono ancora oggi celebrazioni violente, incentrate sulla sofferenza degli animali. Di esempi se ne possono fare tantissimi, purtroppo, anche se lentamente perdono forza e popolarità, come la caccia alla volpe nel Regno Unito, oppure la Corrida in Spagna o in Messico. Una delle celebrazioni meno conosciute è francese: si chiama il tiro del collo dell’oca e si tiene in occasione della festa patronale di Saint-Bonnet-près-Riom.

La tradizione barbara del tiro del collo dell’oca: si tiene ogni anno in Francia

La tradizione del tiro del collo dell’oca (YouTube/sylvie levadoux) – Orizzontenergia.it

Ogni anno, negli ultimi giorni di settembre, si tiene la festa patronale nel Comune di Saint-Bonnet-près-Riom, un paese di nemmeno 2 mila abitanti, ma che in questi giorni richiama a sé turisti provenienti dalle zone limitrofe, riempiendosi di colori, di canti, di vestiti tradizionali, ma anche di riti macabri, orribili. In pratica, in questo contesto si svolge il gioco del tiro del collo. In cosa consiste?

Dei ragazzi montano a cavallo e, aggrappandosi al volo, devono strappare il collo a degni animali appesi a una corda. Si tratta di animali già morti, appesi a testa in giù. Tra questi, troviamo non solo oche, ma anche polli, conigli e lepri. Questa tradizione è considerata un passaggio dalla giovinezza all’età adulta, perciò possono partecipare soltanto giovani ragazzi. Una tradizione che, negli ultimi tempi, è stata oggetto di forti critiche in tutta la Francia.

Le critiche a una tradizione crudele: cosa ne sarà di questo rituale nel prossimo futuro

Anche le lepri rientrano in questo gioco barbarico (YouTube/sylvie levadoux) – Orizzontenergia.it

Oltre ai consiglieri regionali del gruppo Les Écologues, i quali hanno inviato una lettera al prefetto, sono insorte forti proteste anche da parte di varie associazioni animaliste, come quella di OneVoice. Queste hanno contestato il rituale, definendo la mutilazione animale una banalizzazione della crudeltà sugli esseri viventi e non pertinente al contesto festoso, nonché una visione retrograda di dominio umano. E pensare che un tempo, in alcuni villaggi, la stessa tradizione veniva condotta utilizzando animali vivi.

Alcuni abitanti del luogo sperano che la tradizione continui, e non vedono nulla di male, tanto da definirla una festa divertente, un momento conviviale che raduna tutto il paese. Altri, invece, iniziano ad alzare la voce, definendo questa usanza degradante e immorale. I consiglieri regionali hanno raccolto le proteste, chiedendo al prefetto di intervenire perché di cattivo esempio per i bambini.

È intollerabile un rito del genere nel 2023, e non è una scusa che gli animali sono già morti, e quindi non soffrono quando viene loro strappata la testa. Sicuramente, anche questa usanza, con il tempo, andrà sparendo, tanto che ogni anno partecipano sempre meno persone. Ci vorranno ancora diversi anni, per vederla sparire, a meno che il prefetto non decida di intervenire e di bloccarla già a partire dal prossimo anno.

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