I fattori sul cosa determina la frequenza dei temporali. Ci sono delle cause specifiche responsabili del tutto, e non ci sono buone notizie per quanto riguarda il futuro.
Cosa determina la frequenza dei temporali? Alcuni luoghi sembrano più predisposti di altri a subire l’addensarsi delle nubi con relativi tuoni e fulmini che accompagnano la pioggia. Anche a prescindere dalle stagioni. E magari è bene tenere conto di questo fattore prima di uscire fuori per godersi una bella giornata di svago, salvo poi vedere tutto quanto rovinato dall’arrivo di un vero e proprio fortunale.
Particolarmente noti poi sono i classici temporali estivi, che non ci aspetteremmo in quanto releghiamo questi fenomeni meteorologici alla stagione invernale. Invece c’è più di una cosa che determina la frequenza dei temporali e che porta ad una concentrazione di nuvolacce grigio scuro illuminate dai bagliori dei lampi ed accompagnate dal rombo dei tuoni. E naturalmente tutto questo può essere spiegato scientificamente in maniera molto semplice.
È davvero facile capire che cosa determina la frequenza dei temporali. La risposta è da individuare nel tasso di umidità che trae origine dalla temperatura che contraddistingue uno specifico luogo. Nel caso dell’estate fa più caldo e quindi è più facile che nell’atmosfera si concentri un quantitativo maggiore di umidità. Ciò porta alla formazione delle nubi temporalesche, che vengono create anche dallo scontro tra l’aria calda leggera che sale su in cielo scontrandosi con quella fredda presente ad altezze considerevoli.
Questa però è solo una delle spiegazioni possibili, perché ci sono anche altri fattori che possono portarci a dare una risposta al nostro quesito. Cosa determina la frequenza dei temporali è un argomento che coinvolge anche il ben noto e famigerato cambiamento climatico. Abbiamo visto infatti, nel corso dell’estate 2023, come delle ben precise aree abbiano subito il passaggio improvviso di temporali anche molto forti, in alcuni casi contrassegnati addirittura dalla grandine. Per quale motivo?
Le grandinate estive che hanno accentuato i temporali hanno interessato specialmente le località della Pianura Padana. La cosa dipende dalla particolare conformazione di quell’area geografica, che è sostanzialmente chiusa. Infatti la Pianura Padana è circoscritta dal vasto arco alpino a nord e dagli Appenini a sud-sud-ovest. Ci sono quindi degli spazi ristretti per fare si che le correnti disperdano l’umidità e l’aria calda; le quali, concentrandosi e salendo verso l’alto, danno origine ai temporali anche nel cuore dell’estate.
A metà luglio c’erano state delle tempeste di grandine e vento tali da causare grossi problemi alla popolazione, soprattutto a Milano e Bergamo e rispettivi dintorni. Tra alberi crollati e chicchi di grandine grossi come palline da tennis, le difficoltà erano state notevoli. Ed anche in occasione della partita Milan-Verona del 23 settembre scorso era accaduto qualcosa di sconvolgente: per tutto la mattinata e fino al primo pomeriggio c’erano stati il Sole ed il caldo. Nel breve volgere di pochissimi istanti poi è venuto giù il cielo, in maniera tale da ritardare di mezzora l’inizio dell’incontro.
Con il cambiamento climatico il pianeta diventa via via più caldo e la cosa si ripercuote anche nell’accresciuta frequenza di fenomeni temporaleschi fuori stagione. Basta una barriera come può esserlo proprio una catena montuosa per spingere l’aria calda che si concentra in un preciso luogo a scontrarsi con quella fredda posta più in alto. Ed ecco sorgere un temporale violento con maggiore frequenza rispetto ad altre località. Alcuni studi condotti di recente proprio in materia di cambiamento climatico hanno confermato alcuni effetti disastrosi legati a ciò. E hanno anche stabilito come questo fenomeno sia destinato a produrre fino ad almeno nove giorni in più di temporali ogni anno sulla costa atlantica degli Stati Uniti.
Con fenomeni climatici anche violenti e tali da richiedere alla popolazione interessata di fare attenzione. La cosa riguarda anche i ben noti tornado, che colpiscono gli USA con regolarità tra giugno e novembre. A dicembre del 2021 però avevano avuto luogo due grossi e pericolosi eventi del genere ed assolutamente fuori stagione nella parte centrale del continente nordamericano. Per una situazione che rende bene l’idea di quali saranno sempre più gli scenari futuri, già nel breve periodo.