Un nuovo pannello fotovoltaico, che si ispira alla struttura e alla forma delle foglie, è stato progettato da un gruppo di studiosi britannici: i vantaggi.
Gli studi e le ricerche sulle fonti rinnovabili non si arrestano. Ormai è sempre più necessario ridurre le emissioni nell’atmosfera considerati i danni che l’inquinamento ed il conseguente cambiamento climatico stanno provocando all’ambiente e alla popolazione mondiale.
In questi anni si sono moltiplicate le installazioni di pannelli fotovoltaici in tutto il Pianeta con la creazione di parchi fotovoltaici in grado di produrre energia pulita sfruttando quella solare. Un team di ricercatori, di recente, ha sviluppato una nuova tecnologia per la produzione di pannelli che si ispirano, pensate un po’, alle foglie.
Alcuni studiosi dell’Imperial College di Londra hanno progettato un nuovo pannello fotovoltaico che si ispira alle foglie degli alberi, ribattezzato, appunto, “Photovoltaic leaf”. La nuova tecnologia riprenderà la forma e la struttura delle foglie in modo da avere un’efficienza maggiore rispetto a quelli tradizionali.
Nel dettaglio, come riporta Focus, i nuovi impianti saranno in grado di utilizzare molta più energia solare catturata rispetto a quelli convenzionali che riescono, in media ad immagazzinarne una quantità compresa tra il 10 ed il 25% per poi convertirla in energia elettrica.
Inoltre, la nuova tecnologia impedirà all’impianto di surriscaldarsi come accade solitamente, come? Basandosi sul processo della fotosintesi, hanno realizzato un sistema di traspirazione che riesce a spostare l’acqua da un serbatoio esterno verso le varie celle, mediante un fascio di fibre naturali che riproducono le ramificazioni delle foglie, senza che questa, però, evapori, proprio come accade nelle foglie che muovono l’acqua dalle radici alle punte.
Infine, mediante un collettore, vapore, calore ed elettricità vengono convogliati in un sistema in cui vengono immagazzinati.
Secondo gli scienziati, questo nuovo sistema sarebbe in grado di avere un’efficienza in termini di produzione di energia del quasi 14% in più rispetto ad un normale pannello. In termini complessivi, tenendo conto anche del calore, l’efficienza del nuovo Pv Leaf è del 75%, rispetto al 13% di uno tradizionale.
Inoltre, gli autori dello studio hanno ipotizzato che, installando un numero consistente di celle ispirate alle foglie entro il 2050, si potrebbero anche produrre oltre 40 miliardi di metri cubi d’acqua dolce all’anno andando a ridurre il problema della scarsità d’acqua a livello mondiale. È stato valutato anche il fattore economico: la nuova tecnologia sarebbe realizzata con prodotti a basso costo, dunque, con un notevole risparmio per la produzione.