I cetrioli sono considerati uno degli alimenti più sani in assoluto, tuttavia, occorre fare particolare attenzione alle quantità che si consumano.
È uno degli ortaggi più consumati durante il periodo estivo, ed è un bene, visto che i cetrioli sono considerati uno degli alimenti più salutari in assoluto. Ricchissimi di proprietà benefiche, mangiare i cetrioli con regolarità è sicuramente una buona abitudine. Si tratta di un ortaggio ricco di acqua, ideale per contrastare la disidratazione del corpo. Ma non solo, perché il cetriolo fornisce grande energia, promuove il corretto funzionamento dell’intestino, riducendo il rischio di tumore al colon.
Inoltre controlla l’assorbimento degli zuccheri e del colesterolo. Favorisce anche il senso di sazietà, perciò può essere considerato un alleato della dieta, anche perché è povero di calorie, e la sua buccia è ricca di fibre, che sicuramente sono un elemento essenziale per il nostro benessere. Tuttavia, oltre ai benefici, il cetriolo comporta anche degli aspetti che bisogna tener presente e che non bisogna sottovalutare. Di cosa si tratta? Quando questo ortaggio inizia a diventare nocivo?
I cetrioli erano già noti migliaia di anni fa, tanto che le prime coltivazioni sorsero in Oriente circa 3 mila anni fa. Le aree dove, oggi, si producono maggiormente cetrioli in Italia sono in Puglia, in Veneto e nel Lazio. Nei secoli passati, i cetrioli venivano consigliati dai medici per abbassare la febbre e per fungere da vermifugo nell’intestino. Inoltre, sono note sin dal 1500 le sue proprietà cosmetiche, per migliorare la salute e l’elasticità della pelle, nonché per svolgere un’azione detox e per rafforzare il sistema immunitario.
Noti per le proprietà antiossidanti, depurative e rinfrescanti, i cetrioli hanno le capacità incredibili di rinnovare le cellule. Tra l’altro, i cetrioli sono un alimento antinfiammatorio, grazie al silicio, un elemento chimico che svolge un effetto clamante e antinfiammatorio molto simile a quello dell’aspirina. Non a caso, questo alimento è consigliato per chi soffre di dolori articolari o di fibromialgia.
È utilissimo anche per abbassare i livelli di colesterolo cattivo nel sangue, combattendo i picchi glicemici. L’acido tartarico presente nell’ortaggio rallenta l’assorbimento dei carboidrati. Ma quando, esattamente, da salutare, il cetriolo può diventare nocivo? Gli aspetti negativi del cetriolo riguardano principalmente la digeribilità. Chi presenta problemi di digestione, potrebbe trovare i cetrioli abbastanza pesanti.
Il consiglio, come al solito, è quello di consumarne una quantità moderata, soprattutto chi soffre di colon irritabile. Mentre, chi è allergico dovrebbe evitarne i consumo. L’allergia al cetriolo non è così rara, ed è più che altro una forma di intolleranza molto comune. A volte, il cetriolo può accumulare tossine, in particolare le cucurbitacine, che conferiscono all’ortaggio il tipico sapore amarognolo.
Quando il cetriolo diventa tossico, può dare origine a una sintomatologia precisa, come nausea, vertigini, dissenteria, eruzioni cutanee, gonfiore, mal di pancia e difficoltà respiratorie. In caso di forte intolleranza, o di allergia vera e propria, meglio contattare immediatamente un medico. Contenendo piccole quantità di vitamina K, il cetriolo può interferire con alcuni farmaci anticoagulanti. Si consiglia un consumo giornaliero di un solo cetriolo, per non incorrere in problematiche varie.