Spostarsi per 1 mese con i mezzi pubblici: cos’hanno fatto in svizzera e quali sono stati i risultati dell’esperimento
La questione climatica è sempre più impellente ma facciamo ancora poco per risolverla. Chi deve prendere decisioni, la politica, è lenta o poco incisiva; chi le direttive deve recepirle, i cittadini, sono svogliati e per nulla incentivati a provare a cambiare stile di vita.
Eppure è sotto gli occhi di tutti che bisogna intervenire il prima possibile. Lo abbiamo visto nelle scorse settimane quando in piena estate il caldo non ci ha lasciati respirare nel vero senso della parola. Lo stiamo vedendo anche adesso: nonostante sia autunno in tanti stanno ancora andando al mare con le temperature che in pieno giorno raggiungono anche i 28 gradi.
Sono decenni che sentiamo dire che dobbiamo provare a cambiare stile di vita. La Svizzera in tal senso ha messo in campo un esperimento speciale che ha dato anche i frutti sperati. Nel Canton Berna alcuni cittadini, quelli che hanno aderito all’iniziativa, per un mese hanno lasciato la propria auto parcheggiata e si sono spostati solo con mezzi pubblici e alternativi.
Il Paese elvetico è particolarmente attivo nelle tematiche ambientali e con Germania e Austria ha avviato il sistema dei fotovoltaici in autostrada.
All’iniziativa 31Day hanno partecipato cento persone. Un esperimento grande quanto semplice. In modo del tutto gratuito hanno lasciato le chiavi del mezzo di trasporto privato ad altri partecipanti e in cambio hanno ottenuto un abbonamento gratuito ai mezzi pubblici, una bicicletta elettrica e l’accesso al car-sharing.
Ovviamente l’obiettivo era quello di mostrare e incentivare alla popolazione quali sono i benefici di una mobilità più ecologica. L’iniziativa è stata promossa dalla cooperativa 42hacks e ÖV42 Alliance, di cui fanno parte partner del settore dei trasporti in Svizzera, ossia le Ferrovie federali, l’azienda Bls, la compagnia ferroviaria Sob e AutoPostale.
Ma quali sono stati i risultati? Dodici famiglie hanno rinunciato del tutto alla macchina, mentre sei famiglie, invece hanno deciso di fare a meno di una delle due auto che precedentemente utilizzavano. Il 25% dei partecipanti ha deciso invece di vendere il proprio mezzo.
A conclusione del mese, cosa succede? Siccome l’iniziativa è stata ben accolta ora si creerà un abbonamento unico che coinvolta tutti i soggetti che in Svizzera si occupano di mobilità.
Quanto successo dimostra che anche se i cittadini sono sensibili a determinate tematiche e vorrebbero utilizzare i mezzi di trasporti pubblici o comunque alternativi, il primo passo lo devono compiere le autorità statali o le amministrazioni locali.
Partendo dal presupposto cha la Svizzera è diversa dall’Italia non solo per l’alto senso civico ma anche per morfologia e ridotto numero di abitanti per chilometro quadrato rispetto alle grandi metropoli del nostro Paese, è più facile organizzarsi in un certo modo.
Ma siccome la questione ambientale ed energetica non è più rinviabile, bisogna assolutamente lavorare in tale senso e fare in modo che i cittadini non siano costretti a usare i mezzi propri per spostarsi.
Abbiamo tutti da guadagnare. I benefici non sono solo ambientali perché con un solo mezzo si spostano molte più persone ma anche economici poiché ogni singola persona risparmierebbe molti soldi tra carburante e pedaggi.