La bellezza di un bonsai può essere difficile da conservare, ma alcune accortezze possono fare davvero la differenza!
A tutti sarà capitato di invidiare un amica che nel suo salotto può sfoggiare un rigoglioso bonsai, noi magari abbiamo intrapreso, invece, più volte questa strada portandone uno a casa senza però ottenere un gran successo. La cura del bonsai, infatti, può essere ancor più complicata rispetto a quella di un’altra comune pianta d’appartamento, armandoci di pazienza, tuttavia, potremmo superare questo ostacolo, solo conoscendo alcune particolari passaggi chiave.
Una volta imparata a conoscere questa pianta ci accorgeremo che prendersene cura non è poi così impossibile ed il bonsai potrà divenire anche un ottimo regalo da fare a noi stessi, magari in vista del Natale. La parte più difficile in effetti è solitamente già fatta dal commerciante e consiste nel modellare una pianta in modo che questa resti in miniatura, il mantenimento però è altrettanto importante e andrà effettuato in maniera ponderata.
Queste piante sono frutto della tradizione giapponese ma anche in Italia hanno preso ormai molto piede. Regalare un bonsai è di buon auspicio e solitamente, quindi, all’apertura di un negozio o dopo l’acquisto di una nuova casa potremmo probabilmente ritrovarci con l’aver a che fare con la cura di un bonsai. Anche se non siete mai stati dei giardinieri provetto, tuttavia, non bisognerà demordere perché questa pianta potrà crescere rigogliosa nella vostra mani con alcune facili accortezze.
Possiamo tralasciare la coltivazione da zero, partire da un seme ed arrivare alla pianta di bonsai è fattibile e molto soddisfacente ma, a seconda della pianta scelta, questo viaggio potrebbe essere ben più complicato. Per chi dovesse curare un bonsai già “impostato” invece, la base da cui partire è sapere che il terriccio è un elemento fondamentale. Queste piante vengono tenute in vasi esigui per far sì che possano mantenersi piccole, la poca terra a loro disposizione, quindi, andrà cambiata più regolarmente che in altri casi.
Il terriccio scelto dovrà avere una buona ritenzione idrica ma anche un adeguato drenaggio, dovrà essere ben areato per assicurare ossigeno alle radici ed il proliferare dei batteri buoni. Ovviamente questo terriccio andrà irrigato a dovere, ed anche questo è un passaggio fondamentale che spesso porta alla morte del bonsai.
Troppa acqua può causare pericolosissimi ristagni idrici in grado di portare al marciume radicale, ancor più incombente nei piccoli vasi dei bonsai. Facendo attenzione a regolare l’acqua in modo che il terreno non risulti zuppo per lunghi periodi eviteremo questo problema, soprattutto se il vaso possiede un corretto drenaggio.
Anche la posizione è cruciale, troppo spesso, infatti, queste piante vengono tenute in zone della casa non adatte, magari troppo vicine a caloriferi, in grado di creare continui sbalzi termici, o troppo lontane dalla giusta fonte di luce. Può essere utile anche fornire un buon periodo di vita all’aria aperta per favorire la rigogliosità della pianta, ma ovviamente mai al sole cocente o sotto la morsa del freddo. Primavera ed autunno sono le stagioni migliori per far ossigenare il vostro bonsai, facendo sempre attenzione e monitorandolo spesso.
Parlando del travaso, invece, un cambio di terra ogni 12-24 mesi è quel che ci vuole, un cambio che andrà fatto preferibilmente in primavera, periodo in cui anche le radici possono essere potate senza creare problemi. Questa regola è fondamentale per i bonsai che hanno meno di 6 anni, uno appena portato a casa, quindi, avrà quasi certamente bisogno di tali trattamenti.
Infine, un bonsai rigoglioso crescerà, ed avrà quindi bisogno di essere potato. Questo aspetto è fondamentale nella cura del bonsai e rappresenta il fattore in grado di rendere una pianta ordinaria davvero straordinaria. Bisognerà sempre eliminare rami e fogli