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Piante velenose e letali, molte le abbiamo in casa e non lo sappiamo: la lista

Il vasto regno delle piante comprende molte specie spesso incantevoli, ma non tutti sanno che la loro bellezza può nascondere dei rischi derivati dai veleni: quali sono e come evitarli se si hanno queste piante in casa.

Il mughetto è una delle piante velenose che potremmo avere in casa: i rischi (Canva) – Orizzontenergia.it

Bellezza non sempre fa rima con sicurezza. Nonostante dal punto di vista letterale e poetico possa sembrare così, spesso la natura si diverte a giocare con sé stessa creando delle dicotomie così contrastanti tanto da nascondere dei pericoli letali. Ciò può essere ben visibile quando si tratta di specie viventi e vegetali, come appunto le piante. Nonostante il loro aspetto estetico perfetto possa indurci a contemplare o a volere in casa una determinata pianta o fiore, bisogna sempre fare attenzione alle sostanze in esse contenute.

Infatti, nel caso delle piante velenose, queste contengono delle sostanze nocive e tossiche che, proporzionalmente alla loro quantità, possono portare a danni molto gravi. Uno dei rischi principali delle piante velenose è che queste crescono in varie situazioni ambientali, sia a livello selvatico, quindi in maniera spontanea, che sotto coltivazione. In questo senso sono anche utilizzate come piante da ornamento o con scopo decorativo, ma a volte basta ingerirle inconsapevolmente per incorrere in rischi seri per la salute. Vediamo quali sono le piante velenose più comuni in Italia e che potremmo benissimo avere in casa senza saperlo.

Cosa significa quando le piante sono velenose?

La pianta velenose dell’aconito: come evitare i pericoli in casa (Canva) – Orizzontenergia.it

 

La velenosità delle piante dipende, come accennato, dalle sostanze tossiche contenute al loro interno. Queste molecole dannose possono essere però distribuite in maniera differente da pianta a pianta. Il veleno delle piante può essere infatti contenuto solo in una parte del vegetale come i noccioli dei frutti, le foglie, i fiori, la linfa o anche in tutta la pianta. Dalla zona in cui il veleno è contenuto dipende dunque anche la sua quantità che ne determina poi la pericolosità. Più le sostanze tossiche si estendono in tutte le parti della pianta, più saranno velenose e dunque inutilizzabili da un punto di vista alimentare. Il rischio delle piante velenose è valido non soltanto per gli esseri umani ma anche per gli animali, i quali se si aggirano in un giardino o anche in casa e mangiucchiano la pianta velenosa possono incorrere in gravi rischi per la salute.

I veleni non sono altro che delle sostanze nocive, le quali assunte da un essere vivente possono innescare dei meccanismi chimici che portano a vari stadi di temibilità per la propria salute. In linea generale l’ingerimento delle piante velenose può portare a reazioni allergiche, irritazioni della pelle ma anche provocare intossicazioni e disturbi che agiscono direttamente sui nostri organi vitali come nausea, mal di stomaco, vomito e tachicardie. In base alla quantità di veleno contenuto nella pianta, ma anche alla dose da noi inoculata attraverso il loro profumo molto intenso o l’ingerimento se sorbiamo la pianta come infuso o tisana, gli effetti saranno più o meno nocivi.

I veleni più comuni contenuti nelle piante velenose sono solitamente resinoidi, alcaloidi, glicosidi, saponine, ossalati e fotosensibilizzanti complessi. Spesso queste piante velenose sono molto belle, dunque sceglierle come ornamento in casa in maniera inconsapevole potrebbe essere un errore molto comune. Di seguito, una lista delle piante velenose che potremmo avere in casa e che in realtà possono avere effetti letali.

Quali sono le piante più velenose: come evitarle

Una delle piante la cui bellezza può subito attrarre è il mughetto. Il mughetto è uno di quei casi in cui tutta la pianta è velenosa, dunque il suo uso, soprattutto in passato, era comune soltanto da un punto di vista medico in quanto trattato o anche decorativo come nel caso dei bouquet delle spose. Ma dal punto di vista alimentare, se viene ingerito senza saperlo soprattutto in dosi elevate, può portare a intolleranze gastriche, renali, spasmi muscolari e agire sul cuore. I veleni contenuti nel mughetto, glucosidi e saponosidi possono infatti portare ad una tossicità molto grave.

L’altra pianta velenosa da considerare è il delphinium, dal tipico colore blu intenso che dona all’ambiente particolare eleganza e bellezza. Non è molto difficile trovarla come pianta da ornamento, anzi spesso è molto utilizzata. Eppure tutte le parti della pianta sono tossiche, in quanto contengono come veleni gli alcaloidi. Anche in questo caso i sintomi nel caso in cui venisse erroneamente ingerita includono spasmi muscolari, nausea e dolori intestinali che possono provocare danni anche letali. A questa lista di piante velenose pericolose si aggiunge l’oleandro, anch’esso molto bello ma i glicosidi contenuti al suo interno hanno una tossicità che agisce direttamente sui battiti cardiaci, portando anche a delle aritmie rischiose. Non a caso sono definiti glicosidi cardiotossici e sono contenuti in tutta la pianta. E’ bene sapere che più la pianta è giovane, più è tossica.

Le ultime due piante di questa lista che potrebbero trovarsi in casa nostra e che raggiungono livelli di tossicità che possono risultare davvero fatali sono l’aconito e il ricino. L’aconito napello è una delle piante più belle che esistano in natura con il suo tipico colore sfumato tra il blu e il viola, ma è anche considerata la regina dei veleni. Gli alcaloidi contenuti al suo interno fanno sì che, se ingerita, la pericolosità della pianta passa direttamente dal sistema nervoso centrale e dal cuore; in questo caso si arriva a tachicardie che possono portare all’arresto del battito.

Allo stesso modo la pianta di ricino è molto caratteristica, dal colore rosso e con semi abbastanza duri. Ma all’interno di quei piccoli semi il veleno contenuto è talmente potente da risultare fatale con l’ingerimento anche di poche bacche. I sintomi di avvelenamento sono tosse, disturbi respiratori, febbre e infine possono portare anche alla morte. L’olio di ricino è solitamente molto utilizzato anche come cosmetico o nei prodotti di beauty routine, ma in questo caso viene trattato. Se invece viene ingerito in maniera selvatica e naturale, è bene fare attenzione soprattutto nel caso in cui si hanno bambini: anche tre o quattro semi possono risultare fatali.